Disattesa, maltrattata, non del tutto applicata. E adesso anche minacciata dei disegni di legge che vogliono introdurre l’autonomia differenziata e istituire il premierato. La nostra Costituzione, che afferma i principi fondamentali del nostro Paese, sancisce le norme dell'ordinamento dello Stato e regola il funzionamento della vita sociale, è sotto attacco per tanti motivi. Per difenderla, contrastare i rischi di manomissione, chiederne la piena applicazione una vasta rete di associazioni della società civile, tra cui la Cgil, ha promosso la manifestazione “La via maestra. Insieme per la Costituzione”, sabato 7 ottobre a Roma. Ecco le istruzioni per partecipare.

Dove

Due cortei partiranno da due luoghi diversi a Roma: piazza della Repubblica (stazione Termini) e piazza dei Partigiani (stazione Ostiense). Concentramento alle 13, partenza dei cortei alle 13.45, destinazione piazza San Giovanni, dove gli interventi dal palco inizieranno alle 15.

Come

I manifestanti sfileranno per le strade della capitale attraverso due percorsi.
Da piazza della Repubblica: via Luigi Einaudi - piazza dei Cinquecento - via Cavour – piazza dell’Esquilino - via Liberiana – piazza Santa M. Maggiore – via Merulana – via dello Statuto – piazza Vittorio Emanuele II - via Emanuele Filiberto – piazza San Giovanni.
Da piazzale dei Partigiani: viale delle Cave Ardeatine – piazzale Ostiense – viale della Piramide Cestia – viale Aventino – piazza di Porta Capena - via di San Gregorio – via Labicana – via Merulana - piazza San Giovanni.

Cosa

In gioco ci sono i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, che devono tornare a essere pienamente riconosciuti, resi concretamente esigibili a ogni latitudine, da Nord a Sud, dalle grandi città alle periferie, dai centri urbani alle aree interne. Otto i temi centrali contenuti nell’appello La via maestra: lavoro, salute, istruzione, ambiente, democrazia, salari, diritti, pace.

Perché

Si scende in piazza in particolare per: il diritto al lavoro stabile, libero, di qualità; il diritto alla salute, a un servizio sanitario nazionale e un sistema socio sanitario pubblico, solidale e universale; il diritto all’istruzione, dall’infanzia ai più alti gradi, alla formazione permanente e continua; il diritto a un ambiente sano e sicuro. E ancora: il contrasto alla povertà e alle diseguaglianze e la promozione della giustizia sociale; una politica di pace intesa come ripudio della guerra.

Chi

La mobilitazione è promossa da più di 100 associazioni e reti, che a loro volta raccolgono tantissime realtà della società civile, tra cui anche la Cgil. Organizzazioni laiche e cattoliche, piccole e grandi, di respiro nazionale o legate al territorio, a cui si sono aggiunte molte adesioni, di singoli, sindaci, Comuni, altre associazioni. Una schiera sempre più ampia e numerosa di cittadini e organismi di rappresentanza che vogliono contrastare la deriva in corso e riaffermare la necessità di un modello sociale e di sviluppo che riparta dall’attuazione della Costituzione.

Chi sul palco

Gli interventi dal palco di piazza San Giovanni: Simona Abate, per le associazioni ambientaliste (Greenpeace, Legambiente, Wwf, Transport&Environment e Kyoto Club); Rosy Bindi; Stefania Brogini, operaia, delegata Funzione Pubblica dell’ospedale di Campostaggia (Siena), coordinatrice 118; Luigi Ciotti, presidente di Libera; Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale Rete Numeri Pari; Alessandra Esposito, delegata Flai del pastificio Garofalo; Salvatore Guastella, operaio, delegato Fillea di Travaglini Costruzioni; Olga Karash, attivista pacifista bielorussa; Emiliano Manfredonia, presidente Acli; Ilaria Manti, della campagna Ci vuole un Reddito; Sonny Olumati, Italiani senza Cittadinanza, Appello contro il razzismo per un’Italia accogliente; Gianfranco Pagliarulo, presidente Anpi; Michela Paschetto, Europe for Peace (responsabile settore infermieristico e coordinatrice della missione di Emergency in Ucraina); Camilla Piredda, associazioni studentesche (Udu, Link, Rete studenti medi, Unione degli studenti); Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di Ali; Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista. Coordinano dal palco: Andrea Morniroli, Forum Disuguaglianze Diversità; Giulio Marcon, Sbilanciamoci; Raffaella Bolini, Arci. Conclude il segretario generale della CGIL Maurizio Landini.