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Emergency aderisce con forte motivazione alla manifestazione del 7 ottobre "La Via Maestra. Insieme per la Costituzione".
Abbiamo bisogno ancora una volta di resistenza, e di ribadire insieme l’urgenza di riprendere le redini salutari di questo Paese. Siamo un’organizzazione fondata sull’imperativo di cure gratuite e di qualità per chi ne ha necessità, e sull’imperativo di una cultura di pace, di cui abbiamo bisogno tutti.
La salute come diritto universale, il ripudio della guerra e il rispetto della dignità umana sono il nostro statuto etico, la nostra deontologia professionale da ormai 30 anni. Sono anche il contenuto di almeno 3 articoli della Costituzione.
L'articolo 32 recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Emergency aderisce alla manifestazione del 7 ottobre perché i tagli fatti alla sanità sono l'indecente prologo di un’Italia candidata al corporativismo, e ai privilegi a scapito di tutti. Il sistema sanitario nazionale è minacciato da una sanità privata, e già piagato da una sanità regionale. Emblema sono i pronto soccorso a pagamento proposti dalla regione Lombardia: “il soldo” diventa il confine tra salute e malattia. Per noi, e per la Costituzione, la salute non è negoziabile ma è un diritto di tutti.
Articolo 11: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
Emergency aderisce alla manifestazione del 7 ottobre perché il nostro vocabolario identitario continua a includere parole di guerra, che continua a essere l’approccio, il messaggio, la soluzione a cui pensiamo come Paese omettendo volutamente alternative di dialogo e diplomazia. Gli strumenti ci sono ma non vogliamo farne uso rifugiandoci in mentalità difensive, in tattiche guerreggianti prive di una strategia civile, che metta al centro le persone e non gli interessi di potere. Gli aumenti delle spese militari sono riproposizione su scala internazionale delle barricate che stiamo ergendo internamente a suon di decreti sicurezza, di accordi con Paesi che sono l’antitesi di porti sicuri, e atteggiamenti divisivi.
Articolo 10: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali".
Emergency aderisce alla manifestazione del 7 ottobre perché sostiene e riconosce la dignità di ogni individuo e rifiuta trattamenti discriminatori nei riguardi degli stranieri. Per noi “straniero” è termine arricchente e significa persona da accogliere e da includere, riconoscendone, e rispettandone, la diversità. L’avversione politica nei confronti dei migranti è dilagante, come dilagante è spesso la paura sociale. La Costituzione prevede codici etici differenti: l’ha previsto l’Italia del dopo-fascismo, e del dopoguerra; l’abbiamo previsto noi come popolo.
Nessuno è illegale, tutti hanno diritto di muoversi, e l’Italia ha il dovere di rispettare la vita e la dignità dei migranti adeguandosi alle convenzioni internazionali. Abbiamo bisogno di ritrovarci come comunità, di dimostrare che la società civile è vigile, e che rifiuta visioni anacronistiche. Riprendiamoci il senso di umanità e con esso quello di uguaglianza, di inclusione, di pari opportunità. La Costituzione è l’identità del nostro Stato, la nostra lingua, e dobbiamo darle voce.
Rossella Miccio, presidente di Emergency