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“Ciao Satnam. In tuo nome continuiamo a lottare”. Così la Flai Cgil di Roma e Lazio invia il suo estremo omaggio all’uomo morto brutalmente dopo un incidente sul lavoro, nei campi agricoli di Latina. “La salma di Santam Singh finalmente torna a casa dove nel rispetto dei suoi precetti e della sua tradizione, verrà preparato al saluto dalla vita terrena.
Parole scritte sulla pagina Facebook del sindacato, sottoscritte anche dal segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, e dal segretario generale della Cgil di Latina, Giuseppe Massafra, e che proseguono: “Un funerale in patria tanto atteso dai familiari, a cui continueremo a stingerci attorno e dare il nostro sostegno, e che confidiamo possa donare un po’ di pace alla famiglia, in particolare ai genitori. Una pace che a Satnam è stata sottratta nel nostro Paese. In suo nome e nel nome di tutti i lavoratori sfruttati, continueremo a lottare per la giustizia contro un modello economico che considera le persone meno importanti dei profitti”.
A Santam Singh, ricordiamo, lo scorso 19 giugno una macchina agricola strappò un braccio e il datore di lavoro, per il quale lavorava in nero e con una paga da fame. Antonello Lovato, questo il suo nome, non solamente non lo soccorse, ma lo abbandonò davanti alla sua casa a Borgo Basinizza, a morire dissanguato, con il braccio che aveva perso in una cassetta della frutta. L’imprenditore si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale e stanno avuto luogo le fasi preliminari de processo.
Un episodio, quello della morte di Satnam Singh, che ha suscitato sdegno dentro i nostri confini fuori da essi e quiandi una serie di manifestazioni organizzate dalla Flai Cgil nazionale e locale e dalla Cgil nazionale con il coinvolgimento dei lavoratori indiani impiegati nell’Agro pontino, dove da anni prosegue la lotta contro il caporalato e lo sfruttamento dei migranti.