Una manifestazione pacifica nei pressi del Viminale, gremita di giovani, di studenti, di adulti scesi in piazza a Roma per difendere il diritto di tutti a manifestare senza essere picchiati dalle forze dell’ordine, come invece accaduto venerdì 23 febbraio a Pisa, ma anche a Firenze e Catania.
La risposta degli studenti è stata veloce e in poco più di 24 ore sono riusciti a riempire lo spazio antistante il Teatro dell’Opera della Capitale. Un presidio al quale ha aderito, tra gli altri, anche la Cgil, e che ha visto prendere la parola i rappresentanti di una gioventù che si oppone all’arretramento dei diritti minacciato dalle condizioni create dall’attuale governo, come hanno ripetuto in piazza. Con loro anche le generazioni che li precedono, in sostegno alle ragazze e ai ragazzi e chiamate al risveglio dalla loro volontà di non soccombere a un clima di paura.
La piazza ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e, tra gli slogan, ha citato le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento".