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La legge è ancora uguale per tutti? È l’interrogativo al centro della giornata conclusiva della settimana della legalità organizzata a Bologna insieme alla Università Alma Laurea che come ogni anno dà vita alla Summer School e al Premio Pio La Torre.
Il dibattito sarà introdotto da Matteo Lepore, sindaco di Bologna, e Franco La Torre. A seguire gli interventi di Rosy Bindi, già Presidente della Commissione parlamentare Antimafia della XVII Legislatura, Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi, Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati. A presiedere l’incontro sarà Stefania Pellegrini, professoressa ordinaria all’Università di Bologna. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Diretta a partire dalle 9.30 su Collettiva
Alessio Festi, responsabile Politiche della Legalità della Cgil, illustra i temi al centro della Summer School, l’impegno della Confederazione nel contrastare illegalità e sfruttamento, impedire la riforma della magistratura che ne mina libertà e autonomia.
Come tradizione, per la Cgil, la seconda settimana di settembre è scandita dagli appuntamenti sulla legalità. Quest’anno è davvero intensa: la Summer School, la consegna del Premio intitolato a Pio La Torre, l’iniziativa di chiusura con Landini e Santalucia.
Innanzitutto una anticipazione, nel corso del Premio Pio La Torre che, ricordo, è patrocinato da Cgil, Avviso Pubblico e Fnsi, si terrà un ricordo di Satnam Singh, il bracciante morto in maniera orribile a Latina. Sarà anche l’occasione per ricordare che quella è la storia di tantissime lavoratrici e lavoratori e per tornare a chiedere, come abbiamo fatto nella manifestazione di luglio, misure urgenti su salute e sicurezza, richieste ancora inascoltate. E di lavoro – lo raccontano le cronache di questa estate e di questi giorni – si continua a morire.
Sfruttamento e morte da lavoro sono spesso due facce della stessa medaglia e sono i temi al centro anche dell’edizione di quest’anno della Summer. Come sta andando?
Il cuore della Summer, che vede oltretutto un picco di partecipazione di sindacalisti e sindacaliste e di dirigenti della Cgil, riguarda, appunto, come il sindacato può e deve intervenire per cercare di arginare quelle dinamiche di sfruttamento che come estrema conseguenza hanno incidenti e morti. Per questo abbiamo chiesto al dottor Paolo Storari – procuratore della Repubblica di Milano - che è stato protagonista di una serie di importanti inchieste che hanno portato all'emersione di dinamiche di sfruttamento in tanti settori, dalla vigilanza alla moda fino alla logistica, di essere tra i docenti della Summer. Uno degli approfondimenti che gli abbiamo chiesto riguarda proprio la legge contro il caporalato, quella che venne approvata a seguito della morte di Paola Clementi per sfruttamento, quella norma nacque per arginare un fenomeno che sembrava concentrato nelle campagne del Sud. Storari, e non solo lui, ha dimostrato che purtroppo quella pratica è molto più diffusa sia dal punto territoriale che da quello dei settori. Ci stiamo rendendo conto che tutti i settori sono fortemente caratterizzate da dinamiche di sfruttamento quasi sempre collegato a illegalità fiscale e contributiva. Esiste una fetta larghissima di imprese sommerse che producono appunto dinamiche di sfruttamento che arrivano fino alla morte di lavoratrici e lavoratori che, spesso, nascondono fenomeni di criminalità organizzata, anche di stampo mafioso.
Perché questo intreccio perverso?
Perché la criminalità organizzata ha bisogno di ripulire l’enorme massa di denaro che arriva da due “fonti di finanziamento”: la droga e le armi. Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente portano con sé un aumento della produzione di armi che alimenta anche il mercato illegale producendo un enorme accumulo di capitali che hanno bisogno di essere investiti. Credo non ci sia ancora una consapevolezza precisa della realtà del fenomeno. Esistono settori e imprese sempre più controllate e infiltrate dalla criminalità organizzata in particolare di stampo mafioso, ovviamente a discapito della concorrenza e degli imprenditori per bene, che esistono e dobbiamo continuare a dirlo, e a discapito dei diritti e soprattutto della libertà di lavoratrici e lavoratori.
Caporalato, sfruttamento, illegalità, morte. Dopo l'uccisione di Satnam Singh la Cgil ha fatto alcune richieste per ridurre lo sfruttamento e restituire legalità al lavoro, richieste fino a questo momento rimaste senza ascolto. Ce le vuoi ricordare?
A luglio, a Latina, abbiamo presentato una piattaforma rivendicativa, riguarda una serie di questioni rilevantissime che purtroppo non hanno avuto una risposta. Innanzitutto il tema dei controlli, Inl, Inps, forze dell'ordine non hanno organici adeguati, è necessario rafforzare la capacità di intervento e bisogna superare quelli che vengono definiti i campi informali, una sorta di galere putride per centinaia migliaia di persone senza diritti né libertà. Va abrogata la legge Bossi Fini, definendo clandestini donne e uomini crea un bacino enorme bacino e sfruttata. E servono nuove norme per il lavoro regolare e la prevenzione degli infortuni. Voglio ricordare, allora, lo straordinario impegno della Cgil che ha raccolto oltre 1 milione di firme in calce ai referendum sul lavoro dignitoso e sicuro. L’obbiettivo è quello di dare un segnale fortissimo: per lo sviluppo del paese occorre combattere e abolire la precarietà, rivendicare un lavoro sicuro e dignitoso, il diritti delle persone di non morire lungo la filiera dei sub appalti e degli affidamenti diretti previsti da Nuovo Codice dei Contratti Pubblici.
Il cuore dell’attività sindacale è la contrattazione. Ricordo che all'epoca della costruzione della Expo di Milano proprio attraverso la contrattazione d’anticipo si riuscì a garantire un cantiere senza morti e senza infiltrazioni della criminalità organizzata.
Hai citato l'Expo di Milano, più recentemente ci sono gli accordi per il Giubileo a Roma, le Olimpiadi invernali di Torino, la mobilità a Bologna. Attraverso la contrattazione di anticipo abbiamo rafforzato i controlli, la clausola sociale e quindi i diritti dei lavoratori, impedito il subappalto a cascata. La Cgil è sicuramente il più grande soggetto contrattuale del Paese, la Summer serve anche a rafforzare questa nostra capacità, indispensabile a tutelare e garantire i lavoratori e le lavoratrici.
Il 13 settembre è l’anniversario della promulgazione della Legge Rognoni La Torre, la norma che introdusse nell’ordinamento il reato di associazione di stampo mafioso e il sequestro e la conquista dei patrimoni criminali. Mai norme furono più attuali. Come attuale è interrogarsi sull’attacco alla magistratura che da due anni il governo porta avanti strenuamente. Mettendo in discussione la terzietà della magistratura, e c'è un tentativo di porre sotto il controllo del potere politico l'azione giudiziaria attraverso la riforma costituzionale sulla magistratura. Se ne parlerà proprio domani all'iniziativa finale della settimana. Si confronteranno tra gli altri il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente dell’Associazione nazionale Magistrati Giuseppe Santalucia. Qual è l'obiettivo?
Contrastare quello che sta avvenendo sul diritto penale e sui temi della giustizia. Da un lato, dal decreto Caivano al decreto Cutro, dall’eliminazione dell’abuso d'ufficio, fino alla limitazione delle intercettazioni e al divieto della pubblicazione delle ordinanze di rinvio a giudizio o da ultimo al decreto sicurezza con un accanimento nei confronti della povera gente cercando di tenere alto l'allarme sociale e quindi proponendosi come quelli che danno risposte. Dall'altro lato, una giustizia che garantisce l'immunità ai cosiddetti colletti bianchi che si completa con il tentativo reiterato di limitare la libertà di informare e di essere informati. A chiudere il cerchio il continuo attacco alla magistratura e ai magistrati. Durante il fascismo i magistrati dovevano indirizzare e agire la loro azione sulla base della volontà politica, la Costituzione repubblicana, invece, garantisce l'equilibrio dei poteri e l'indipendenza della magistratura. Il governo, con i ripetuti attacchi ai magistrati e la riforma costituzionale della magistratura per separare le carriere, lo sdoppiamento del Csm, la creazione di un’alta corte che dovrebbe giudicare l'operato dei magistrati, vuole in modo esplicito modificare gli assetti costituzionali, cercare di mettere la magistratura in una condizione di non indipendenza limitandone l’autonomia. Per di più, riducendo anche per questa via, oltre che con il premierato, funzioni e ruolo del capo dello Stato che ricordiamolo è il presidente del Csm. Siamo di fronte a un attacco agli assetti democratici e costituzionali e alla libertà delle persone. Se questo disegno andrà in porto la legge non sarà più uguale per tutti, sarà a vantaggio dei potenti e colpirà i deboli e la libertà dei cittadini e delle cittadine, dei lavoratori e delle lavoratrici. La Cgil si batte e si batterà per impedirlo.