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“Anche quest’anno aderiamo alla campagna ‘M'illumino di meno’ promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar, Rai Radio 2. Spegnere le luci non deve restare un gesto simbolico e individuale, ma un obiettivo sfidante per un’azione collettiva e partecipata che miri alla giustizia sociale e climatica”. È quanto si legge, in una nota, della Cgil nazionale.
“La tragica guerra in corso - prosegue la Confederazione - è un monito aggiuntivo alle nostre battaglie. Sostituire le importazioni di gas russo puntando sull’efficienza e sul risparmio energetico e sulle rinnovabili oltre ad essere necessario ed urgente per affrontare l’emergenza climatica è un’opportunità per la buona occupazione, favorirebbe la nostra indipendenza energetica, rappresenterebbe inoltre un concreto gesto di pace”.
Per il sindacato di corso d’Italia: “un’assunzione di responsabilità collettiva finalizzata al risparmio e uno sviluppo accelerato delle rinnovabili possono sostituire, nell’arco di un anno, l’equivalente del 50% delle importazioni di gas russo, senza dover ricorrere a nuove infrastrutture per il gas, riaccendere centrali a carbone o attivare nuove estrazioni nazionali. Lo dimostrano i dati contenuti nella recente analisi prodotta dal think tank ECCO, dati che rilevano anche come la riduzione di 2°C della temperatura dei riscaldamenti, quale misura emergenziale, unita alla riduzione degli sprechi e a soluzioni di smart working, potrebbero determinare una riduzione dei consumi del 15%, più del doppio di quanto potremmo ottenere dalle nuove trivellazioni nazionali”.
“Queste devono essere le priorità per la politica energetica nazionale. Su queste direttive deve muoversi l’azione del Governo a partire - conclude la Cgil - dalla revisione del Pniec e dall'accelerazione degli obiettivi del Fit for 55%”.