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"La sentenza della Corte Costituzionale, dopo le due pronunce del 2018 e del 2020, impone di sanare la ferita determinata dal far west aperto dal Jobs Act nel mondo del lavoro". A dirlo è il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma: "In un momento di grande instabilità economica e sociale, riteniamo necessario ripristinare la certezza del diritto per le lavoratrici e i lavoratori e la civiltà giuridica del nostro Paese".
L'esponente sindacale sottolinea che "il Jobs Act ha cancellato diritti, e contrariamente a quanto affermato da chi lo ha fortemente voluto, non ha favorito l'occupazione. E' ora di rispettare i principi costituzionali, di reintrodurre l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e di tornare ad applicare la civiltà del lavoro".