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La lettura dei quotidiani di oggi ci consegna notizie allarmanti sull'accelerazione impressa dalla Lega e dai suoi ministri al processo di autonomia differenziata scritta sotto dettatura del governatore veneto Zaia. L'allarme riguarda soprattutto servizi universali come l'istruzione, che non possono essere delegati ad autorità territoriali, se non al prezzo di rinnovate gabbie salariali, forme striscianti e negative di secessione, moltiplicazione di disuguaglianze sociali tra Nord e Sud.
Sugli stessi quotidiani leggiamo del Rapporto Istat 2019, che parla di un divario tra il Nord del Paese e il Mezzogiorno sempre più profondo, soprattutto per quanto riguarda i giovani, vittime di una nuova massiccia forma di emigrazione. Così, in un Paese che invecchia, sempre più povero e alle prese con una deriva economica a crescita zero, l'autonomia differenziata sarebbe il colpo di maglio definitivo per l'abbandono del Mezzogiorno, mentre al contrario si dovrebbero elaborare politiche concrete per il suo rilancio e il suo sviluppo.
Esiste una relazione stretta e negativa tra la volontà di pervenire all'autonomia sul modello veneto e il destino drammatico al quale si vorrebbe lasciare il Mezzogiorno, talmente stretta che nell'accordo del 24 aprile scorso tra le 5 organizzazioni sindacali più rappresentative del mondo dell'istruzione e il presidente Conte, abbiamo convenuto di bloccare gli effetti deleteri e drammatici dell'autonomia sull’istruzione.
Domani a Reggio Calabria, una grande manifestazione di popolo, indetta da Cgil, Cisl e Uil, alla quale saranno presenti in prima fila proprio le categorie sindacali dell'istruzione e della ricerca, proverà a rammentare al capo del governo gli impegni presi sull'autonomia, sullo sviluppo del Mezzogiorno e sulla necessità di rafforzare scuole, università e ricerca per il suo rilancio. Il Sud sta soffrendo, di emigrazione giovanile, di invecchiamento della popolazione, di svuotamento delle aree interne, e di deprivazione delle risorse per il sistema generale dell'istruzione, tutti temi che domani saranno al centro della manifestazione. L’autonomia differenziata sarebbe il colpo di grazia e non risolverebbe nessuno dei problemi che si propone di affrontare, anche per le regioni che la richiedono. Se il progetto andrà avanti noi ci opporremo. La manifestazione di domani è solo l’inizio.
Francesco Sinopoli è segretario generale della Flc Cgil