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Grazie al servizio sanitario nazionale, per molti aspetti in Italia i risultati di salute e di qualità dell’assistenza sono ancora adeguati. Ci sono indicatori per i quali si rilevano scostamenti in meglio dalle medie rispetto agli altri Paesi sviluppati: aspettativa di vita, mortalità evitabile, morbosità per malattie croniche, ricoveri evitati per patologie croniche, sopravvivenza a cinque anni per tumori, sopravvivenza a un mese per infarto miocardico acuto.
Ma vi sono anche molti indicatori per i quali si rilevano scostamenti in peggio dalle medie: eccesso di mortalità durante la pandemia, inappropriatezza di prescrizione di antibiotici ed esami ad alto costo, spesa insufficiente per la costruzione di nuovi ospedali e strutture sanitarie e per la manutenzione delle strutture esistenti, carente occupazione nel settore sanitario e sociale (medici specialisti, infermieri in attività e laureati in infermieristica, operatori sociali), quota elevatissima di famiglie con spesa sanitaria catastrofica (per assistenza a lungo termine domiciliare, diurna e residenziale; odontoiatria, farmaci, prestazioni ambulatoriali, ecc.).
“Ci sono circa un miliardo di migranti nel mondo, circa una persona su otto”;“La salute è un diritto umano per tutti e la copertura sanitaria universale deve includere rifugiati e migranti” (WHO 2022): è importante operare a favore della salute delle persone rifugiate, migranti, senza fissa dimora, nei Paesi di origine, lungo i percorsi, nei Paesi di accoglienza, a favore della salute di tutti.
Camminare Insieme è un’associazione di volontariato, che opera a Torino dalla metà degli anni ’90. I fondatori speravano che la associazione risultasse superata entro un periodo di tempo non lungo: oggi invece è crescente la quota di famiglie (anche italiane residenti) con spesa sanitaria catastrofica.
Camminare Insieme presta attenzione alle persone più fragili (persone migranti, senza fissa dimora, indigenti) con 140 medici e 100 volontari per attività gratuita di mediazione culturale, socio-assistenziale, sanitaria generale e specialistica, di promozione della salute, in ambulatorio, nei centri vaccinali, nelle comunità straniere, nelle scuole, a domicilio, nei centri ospitalità comunali per persone senza fissa dimora e per donne vittime di violenza o di tratta, in strada.
La buona notizia è che tantissimi medici, professionisti sanitari e altri volontari si impegnano per il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria di tutti, ma tutto ciò non basta: è necessario richiamare pubblicamente l’attenzione del governo, delle regioni e di tutti i cittadini.
Per questo aderiamo alla manifestazione, chiedendo al governo e alle regioni di investire molto di più sulla salute e sull’assistenza sanitaria, soprattutto per le persone più fragili: persone anziane malate croniche non autosufficienti, disabili, indigenti, persone rifugiate, migranti, senza fissa dimora.
Giulio Fornero, direttore sanitario di Camminare Insieme Odv