“Veniamo da anni di flessibilità e destrutturazione del lavoro. La crisi economica ha ridotto investimenti, occupazione, manutenzione del territorio. La Toscana ha retto ma l’impoverimento cresce e l’economia ristagna. Di fronte a questo, qui non vogliamo stare a guardare - commenta la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini -: oggi la firma di questa intesa è un passo avanti per la Toscana, in cui le parti sociali e istituzionali, insieme, indicano la strada per mettere in campo politiche orientate allo sviluppo attraverso il lavoro di qualità, il rilancio delle infrastrutture materiali e sociali, l’ambiente, la formazione, l’innovazione, la digitalizzazione, l’accoglienza e la gestione dell’immigrazione. E’ importante poi la valorizzazione del metodo della concertazione: si è passati dalla disintermediazione alla condivisione di scelte strategiche che saranno monitorate mensilmente tramite appositi tavoli tematici, perché questa Intesa va fatta vivere nei territori e nei prossimi mesi, affinché questo modello toscano sia valorizzato e porti risultati concreti”.
“Bisogna sfruttare al meglio quest’ultimo scorcio di legislatura – dice il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza - per dare una scossa alla Toscana: per questo serve rilanciare gli investimenti pubblici e privati -a partire da quelli non più rinviabili nelle infrastrutture- per agganciare la nostra regione al treno dell’Italia che va. Vanno realizzate le opere già autorizzate e finanziate per dare forza al nostro sistema produttivo e creare 100 mila posti di lavoro durante i lavori e 30 mila stabili.
“Per mantenere in Toscana distretti produttivi fondamentali (dalla concia alla carta, dal tessile all’orafo) e aziende multinazionali, bisogna consentire alle imprese di chiudere il ciclo produttivo in maniera efficiente e ambientalmente compatibile, dando concretezza all’economia circolare. Con la staffetta generazionale puntiamo a favorire l’occupazione dei giovani, mentre decisivo è l’impegno a migliorare l’efficienza del mercato del lavoro, per superare lo scandaloso mismatch tra disoccupati e aziende che non trovano le professionalità di cui hanno bisogno.”
“Sbloccare infrastrutture e grandi opere, aiutare i giovani attraverso percorsi di formazione che li aiutino a trovare lavoro, creare le condizioni per un’occupazione di qualità. Sono questi i tre pilastri che stanno alla base dell’accordo firmato oggi, che per noi resta importante ma che è solo un primo passo verso l’obiettivo che ci sta a cuore: lo sviluppo della Toscana – spiega il segretario generale della Uil Toscana, Annalisa Nocentini - Da troppo tempo la nostre regione è sostanzialmente bloccata, una paralisi che ha creato diseguaglianza tra i lavoratori e fatto perdere competitività alle imprese. Dobbiamo recupero il terreno e dobbiamo farlo in fretta: non possiamo permetterci di perdere il treno dello sviluppo. Il Patto per lo Sviluppo è un primo, importante, tassello di un percorso lungo e articolato che deve riportare la Toscana sui binari giusti. Puntare sulle infrastrutture, sulla formazione (e quindi sui giovani) che sia utile a chi cerca lavoro ma anche a chi si vuole specializzare, sulla competitività delle imprese favorendo gli investimenti sono obiettivi che non possiamo lasciarci sfuggire.