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Ritardi e scelte non fatte dal governo: anche in Umbria l'anno scolastico si presenta estremamente problematico. "La ministra Azzolina ha preferito guardare il dito piuttosto che la luna, gridando al boicottaggio. Così oggi, a fronte del grande lavoro svolto da tutto il personale della scuola, ci troviamo a fare i conti con tantissimi problemi da superare”. Ad affermarlo in una nota è la Flc Cgil regionale.
Il primo problema indicato dal sindacato è quello delle "cattedre vuote”. “Come organizzazioni sindacali - prosegue la Flc Cgil - già all’inizio della pandemia avevamo chiesto provvedimenti straordinari sugli organici e la stabilizzazione del personale precario con 36 mesi di servizio, utilizzando lo strumento del concorso straordinario, per partire a settembre con il maggior numero di cattedre occupate. La risposta del ministero è stata quella di rinviare il concorso straordinario, complicare inutilmente questa procedura e procurare per questo anno scolastico un diluvio di supplenze". La Flc dell’Umbria sottolinea infatti come le graduatorie del concorso e delle Gae alle quali attingere per i contratti a tempo indeterminato, risultano ormai vuote da anni, per cui delle 85 mila assunzioni finanziate dal Mef neanche il 30% andrà a buon fine.
"In Umbria - continua il sindacato - su circa 1.100 posti disponibili sono state effettuate 330 assunzioni a tempo indeterminato. Con la procedura della 'chiamata veloce', altro fallimento annunciato, circa 32. Stessa situazione per il personale Ata: dei 211 posti di collaboratore scolastico ne verranno utilizzati solo 89; 14 dei 42 posti di assistente tecnico, 32 degli 83 posti di assistente amministrativo, 51 dei 58 posti di Dsga".
Anche l’assegnazione del personale supplente alle scuole, sottolinea ancora la Flc Cgil, nonostante gli "sforzi titanici" degli uffici territoriali, subirà inevitabili ritardi e andrà ad alimentare il contenzioso, complici i numerosi errori contenuti nelle nuove graduatorie (Gps).
Altra questione di rilevo sollevata dal sindacato è quella della mancanza di spazi aggiuntivi: “Servono circa 35 aule e 2 palestre per far tornare tutti gli studenti a scuola in presenza e in sicurezza - spiegano dalla Flc - e i ragazzi coinvolti dovrebbero essere più di un migliaio. A questi vanno aggiunti, naturalmente, tutti quelli che a rotazione una, due o più volte a settimana vedranno la scuola a distanza (anche 400 studenti nelle scuole più affollate). Nel computo delle aule mancanti, dobbiamo richiamare anche quest’anno quelle non ancora disponibili a Norcia".
Poi c'è il capitolo trasporti: “Dopo l’intesa siglata in Conferenza unificata sulle linee guida, che ha visto l’incremento della saturazione dei mezzi dal 50 all’80% - scrive ancora la Flc - abbiamo appreso dai giornali che la Regione dell’Umbria, di concerto con gli enti competenti (Province, Comuni e Ufficio Scolastico Regionale) e le società che gestiscono i servizi di trasporto pubblico, ha messo a punto un piano complessivo per consentire a tutti gli studenti umbri delle scuole medie superiori di raggiungere le sedi scolastiche mantenendo gli orari di entrata e di uscita del passato anno scolastico. A partire dalla prossima settimana, naturalmente, verificheremo con mano la concreta realizzazione di questo impegno, insieme agli studenti e alle famiglie interessate".
C’è poi il tanto discusso tema dei banchi monoposto, la cui consegna, nelle scuole che ne avevano fatto richiesta, non è ancora avviata e questo rende "complicata se non impossibile”, rimarca il sindacato, la predisposizione dei piani di sicurezza delle scuole, tanto che per somma di criticità alcune istituzioni scolastiche hanno deliberato il rinvio del rientro a scuola.
Mancano infine gli strumenti di protezione individuale come mascherine, gel igienizzante, guanti. Non c’è certezza che il servizio di mensa riprenda contestualmente alle attività didattiche. Intanto tutto il personale che opera in appalto nelle scuole per garantire servizi che sono parte integrante dell’offerta scolastica, come la mensa o le pulizie, è rimasto inopinatamente escluso dagli esami sierologici disposti per tutto il personale scolastico. Per denunciare ritardi e incertezze che stanno accompagnando l'avvio dell’anno scolastico e per riaffermare il ruolo centrale e prioritario della scuola e della conoscenza come condizione di crescita del Paese da sostenere con investimenti adeguati, a partire dal Recovery Fund, la Flc Cgil prenderà parte, insieme alle altre sigle sindacali, alla manifestazione indetta dal Comitato "Priorità alla scuola" che si terrà sabato 26 settembre a Roma.