PHOTO
Non c’è tempo da perdere. I morsi della crisi si fanno sempre più stringenti e, come si accelera per definire il nuovo Dpcm che porterà ulteriori restrizioni, così occorre mettere in campo strumenti e progetti per il breve medio e lungo periodo per fronteggiare gli effetti del lockdown di primavera e delle nuove necessarie chiusure. Questa la ragione che ha spinto Maurizio Landini, Anna Maria Furlan e Pierpaolo Bombardieri a indirizzare una lettera al premier Conte chiedendo di dar corso alla decisione presa al termine dell’ultimo incontro tra governo e sindacati.
“Egregio presidente – scrivono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – nel confronto tra di noi realizzato, che ha prodotto un primo importante risultato in materia di proroga cassa Covid e blocco dei licenziamenti fino al 21 marzo 2021, abbiamo convenuto di calendarizzare un programma di confronto e di possibile lavoro comune sulle importanti scelte di politica economica, sociale ed industriale che il Governo da lei presieduto, il nostro Paese e l’Europa sono chiamati a compiere in questa situazione inedita e straordinaria”. Ma appunto non c’è tempo e allora occorre fissare subito il calendario degli appuntamenti e cominciare a collaborare.
D’altra parte, ha ricordato Landini ai microfoni di Rainews 24, "già adesso bisogna preparare un piano per capire cosa succede nel 2021 sul fronte del lavoro. Il blocco dei licenziamenti e il prolungamento della cig – ha spiegato – sono un messaggio molto importante perché dice che tutti devono avere le protezioni necessarie e nessuno deve essere lasciato solo. D’altra parte bisogna che usiamo bene questo tempo per capire cosa succede da marzo in poi”. Una delle questioni che vanno prioritariamente affrontate, secondo il segretario della Cgil, è quella dei protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: “È ovvio – ha poi aggiunto – che in linea teorica sarebbe utile andare a scuola e produrre, ma i dati che stanno arrivando sulla pandemia vanno in un’altra direzione. Non possiamo far correre rischi alle persone: abbiamo già visto che investire sulla sicurezza è un modo per ripartire”.
Per ripartire, appunto, i leader delle tre confederazioni indicano al governo tre filoni di approfondimento per gli appuntamenti da mettere subito in agenda, innanzittutto l’utilizzo dei fondi e dei finanziamenti europei, da Next Generation UE ai Fondi 2021/2027, dai Fondi per la coesione al Mes e al Sure: occorre fissare le priorità e le linee guida per utilizzarli e i progetti per renderli immediatamente spendibili. Il secondo filone è quello che riguarda alcuni provvedimenti già definiti o in procinto di esserlo: il decreto Ristori, la legge di Bilancio e la Nadef 2021. Si sta parlando e si deve parlare, cioè, di sanità, riforma fiscale, previdenza, pensioni e non autosufficienza, riforma pubblica amministrazione, validità e rinnovo dei ccnl, rinvio elezioni Rsu, istruzione, formazione, assunzioni, investimenti pubblici, mezzogiorno, decontribuzioni, politiche industriali e gestioni crisi, politiche attive ed ammortizzatori sociali, servizi di conciliazione vita-lavoro, cultura, turismo e spettacolo, finanziamento Caaf e Patronati. Infine, ma non da ultimo, la terza questione da affrontare è proprio quella de alzare il livello di sicurezza aggiornando i protocolli stilati durante la scorsa primavera.
Non c’è tempo, dicevamo, e allora Landini, Furlan e Bombardieri ritengono che avviare la discussione sia indispensabile perché c’è una questione di merito ma anche una di metodo, bisogna parlarsi già in fase di progettazione dei singoli interventi e provvedimenti e per questo “è utile fissare questa settimana gli incontri”.