PHOTO
Atlantismo, europeismo, multilateralismo sono alcune delle parole che contraddistinguono i programmi elettorali in tema di politica estera con inevitabili richiami al conflitto Russia-Ucraina e altrettanto inevitabili distinguo tra centrodestra e centrosinistra e anche all’interno delle singole alleanze. Vediamo più nel dettaglio quali sono le posizioni dei diversi partiti.
Centrodestra
Tutela dell’interesse nazionale e difesa della patria sono uno dei pilastri del programma elettorale del centrodestra. Nazionalismo e atlantismo sono i capisaldi per Giorgia Meloni e, nel programma comune dell’alleanza, vengono posizionati al primo punto. Sul conflitto Russia-Ucraina, però, si riscontrano le maggiori frizioni tra la leader di FdI e Matteo Salvini, considerato tra i politici italiani più vicini a Mosca. Salvini - che pure ha ribadito più volte che in caso di vittoria del suo schieramento l’Italia non cambierebbe la sua collocazione internazionale né il suo approccio e che la Nato rimarrebbe lo scudo e l’alleanza difensiva di cui il Paese fa parte - non ha fatto mai mistero di essere scettico sulle sanzioni economiche imposte alla Russia. Anche negli ultimi mesi, invece, Meloni non ha mai mancato di esplicitare i suoi rapporti con l'ungherese Orban, gli spagnoli di Vox, la francese Le Pen e il blocco di Visegrad. Dal canto suo, Berlusconi si è detto “deluso” dalle decisioni del Cremlino che ha invaso l’Ucraina “violandone il diritto internazionale e la sovranità”.
In sintesi, il centrodestra si impegna a tutelare l’interesse nazionale, a rispettare gli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica anche per quanto riguarda gli stanziamenti per la difesa – quindi pure per l’invio di armi all’Ucraina -, a rafforzare il ruolo diplomatico dell’Italia e, sul fronte europeo, promette un’adesione piena al processo d'integrazione nella prospettiva di un’Unione più politica e meno burocratica dove vengano riviste le regole del Patto di stabilità e della governance economica e vengano difese e promosse “le radici e identità storiche e culturali classiche e giudaico-cristiane”. Meloni, Berlusconi e Salvini rivendicano, infine, la centralità del nostro Paese nel Mediterraneo e sollecitano un piano straordinario europeo per lo sviluppo del continente africano, misura pensata per frenare le migrazioni.
Centrosinistra
Per il Partito democratico “la sfida è presentarci in una coalizione che affronti una scelta di campo tra l’Italia dei grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Si tratta di uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa”. Unione europea, Alleanza Atlantica e Nazioni unite sono, quindi, i punti di riferimento del Pd ed è in queste sedi che il Paese deve “svolgere un ruolo da protagonista”. Sostegno all’Ucraina e iniziativa diplomatica per avviare i negoziati di pace sono tra gli obiettivi del centrosinistra ma se dem, +Europa e Impegno civico sono favorevoli all’invio di armi, Verdi e Sinistra Italiana confermano la loro contrarietà.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, il Partito di Enrico Letta propone di riformare i trattati superando il diritto di veto e di trasformare il patto di stabilità in patto di sostenibilità: crescita e non austerity. Riconosciuta la vocazione mediterranea dell’Europa la proposta è di portare allo 0,7% del Pil la spesa destinata a cooperazione e sviluppo, allo stesso tempo si guarda ai Balcani con l’idea di “sviluppare una strategia inclusiva”
Movimento 5 Stelle
Europa dei popoli e multilateralismo sono le parole con cui il Movimento 5 Stelle sintetizza le proprie posizioni internazionali, precisando di essere contro l’austerità, per un’Unione europea solidale e progressista, e confermando la “solida collocazione dell’Italia nell’Alleanza Atlantica e nell’Unione Europea, ma con un atteggiamento proattivo e non fideistico”. Una risposta alle accuse di chi li colloca decisamente più vicini alla Cina che agli Stati Uniti. Il no al riarmo è deciso: i pentastellati dicono, invece, sì al progetto di difesa comune europea. Sempre in ambito europeo, propongono inoltre l’istituzione di un “energy recovery fund” da alimentare attraverso l’emissione di debito comune per contrastare la crisi energetica.
Per il M5S i bond Ue dovrebbero essere uno strumento strutturale di finanziamento e il patto di stabilità e crescita va riformato. Il movimento guidato da Conte intende proporre a Bruxelles l’adozione di un “meccanismo comunitario” per gestire i flussi migratori sia nelle operazioni di primo intervento che nella successiva accoglienza, ripartizione e distribuzione tra Paesi membri all’insegna della lotta alla tratta di esseri umani e nel segno del rafforzamento delle politiche d'inclusione e integrazione.
Terzo polo
L’ultimo punto del programma del Terzo polo è dedicato all’Europa e agli esteri. Calenda e Renzi sollecitano un rilancio del progetto europeo e richiamano lo spirito che animò Altiero Spinelli auspicando “una svolta federale” delle istituzioni europee, quindi una revisione dei trattati e la costituzione degli Stati Uniti d’Europa. Si impegnano per l’abolizione della regola del voto all’unanimità in sede di Consiglio europeo perché “consente ai piccoli Stati di tenere in ostaggio” Bruxelles.
Sul fronte internazionale e nel conflitto Russia-Ucraina, il sostegno alla Nato è pieno. Per Azione e Italia Viva la spesa militare italiana dovrà aumentare fino al 2% del Pil entro il 2025 nel rispetto degli accordi dell’Alleanza Atlantica, quindi di 2,6 miliardi di euro l’anno. Si ritengono necessarie una politica estera e di sicurezza comune Ue, la costituzione di un esercito europeo e la piena integrazione dei sistemi di difesa.
Unione Popolare
In campo internazionale il programma di Unione Popolare, la formazione guidata da Luigi De Magistris che pochi giorni fa ha accolto a Roma il leader della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon, si contraddistingue per l’impegno allo stop immediato dell’invio di armi a tutti i Paesi in guerra, per il superamento della Nato e per politiche di disarmo a livello globale, inclusa la firma immediata del trattato di messa al bando del nucleare. “Saremo amici di americani, russi e cinesi, mai più sudditi e subalterni di nessuno.” – si legge al terzo punto del manifesto e ancora: “Uscire dalla coalizione in guerra nel cuore dell’Europa e lavorare per la neutralità dell’Ucraina. Per un’Europa unita nelle sue diversità, dal Portogallo alla Russia, contro ogni nuova guerra fredda”.
Multilateralismo, autonomia strategica, diplomazia sono tra le parole chiave del programma. A livello europeo si chiede una riforma democratica delle istituzioni Ue, il superamento delle politiche di bilancio, l’abolizione del Mes e la modifica dei trattati. In ultimo Up propone il riconoscimento dello Stato di Palestina e la solidarietà con tutti i popoli oppressi, a cominciare da quello curdo, nonché la “costruzione di un fronte pacifista internazionale per la realizzazione di un modello di sviluppo che salvi il pianeta da guerre, ingiustizie sociali ed economiche e devastazioni ambientali”.