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Risulta in calo ad agosto – in piena crisi di governo – il clima di fiducia sia dei consumatori, che passa da 113,3 a 111,9, sia delle imprese, che scende da 101,2 a 98,9. A comunicarlo è l’Istat, spiegando che la diminuzione della fiducia dei consumatori è generalizzata, ma la componente economica e quella futura registrano le flessioni più marcate passando da 129,6 a 127,8 e da 117,4 a 115,4. Per quanto riguarda le imprese, si conferma “un quadro di elevata incertezza”. In particolare, i livelli di fiducia nella manifattura e nei servizi di mercato sono i più bassi da inizio anno.
L’Osservatorio nazionale di Federconsumatori ha calcolato che, se non si dovessero disinnescare le clausole di salvaguardia, l’aumento annuo a carico di ogni famiglia, a regime, sarà di 831,27 euro: un aggravio che potrebbe avere conseguenze drammatiche sull’intera economia. "Alla luce di queste prospettive – afferma l'associazione – diventa sempre più urgente agire con responsabilità, nominando al più presto un governo che possa prendere provvedimenti seri per garantire la solidità e la tenuta del sistema economico, in un clima internazionale che sta affrontando una fase di recessione".