Con la messa online del nuovo sito Cgil.it, che dovrà diventare sempre più confederale e interattivo, Collettiva si trasformerà in una piattaforma aperta e inclusiva dove al centro c’è il lavoro, in tutte le sue declinazioni, e dove troveranno cittadinanza le storie, le vertenze, le battaglie e soprattutto le buone pratiche messe in campo quotidianamente dal sindacato. Facciamo tante cose belle, otteniamo risultati importanti. Facciamolo sapere.
Il sindacato è lotta, è conflitto, ma è fatto anche di narrazioni positive. Di vittorie. Di sindacalisti col megafono. E col sorriso. Di pratiche solidali che trasformano le relazioni sociali partendo dai valori della democrazia, della giustizia sociale, della sostenibilità ambientale e dei diritti delle persone. Comunichiamolo a testa alta. E soprattutto comunichiamolo bene.
Su Collettiva ci sarà sempre più spazio all’approfondimento, alla digressione giornalistica, all’inchiesta, al racconto del Paese reale. Sarà un’agorà digitale in cui si incontreranno il territorio, fonte inesauribile di informazioni, le categorie, le tutele individuali e il centro confederale, ma anche tutto quel mondo a noi vicino, penso all’associazionismo, e perché no anche un po’ più lontano, con cui aprire un dialogo leale e costruttivo.
Dobbiamo uscire dall’autoreferenzialità perché il cambiamento passa anche dal confronto con chi magari la pensa in maniera diversa da noi, ma che con noi vuole discutere. È una sfida che dobbiamo raccogliere. E la comunicazione può aiutare ad accelerare questo processo.
Da questa assemblea di organizzazione molte categorie e territori ci chiedono aiuto e supporto sulla gestione dei nuovi mezzi di comunicazione per essere in linea con le innovazioni introdotte da Futura. Da come progettare, girare e montare un video a come distribuirlo nel mare magnum mediatico. Da come trasformare un pensiero politico in un messaggio efficace. Una notizia apparentemente insignificante in un contenuto virale. Perché l’obiettivo è essere protagonisti del dibattito pubblico e non semplici spettatori.
Tutto questo non è un lavoro banale, implica la conoscenza di regole minime che ogni comunicatore della Cgil deve avere nella propria cassetta degli attrezzi. Per questo potenzieremo e allargheremo l’offerta formativa dei video, della scrittura e, soprattutto, dei social. Oggi di gran lunga il mezzo di comunicazione e di diffusione più veloce e performante. Anche qui la conoscenza è fondamentale per veicolare il messaggio in maniera proficua e coordinata.
Nell’area produzione, oltre ai video, quest’anno implementeremo le dirette streaming, i podcast, i progetti grafici, i programmi televisivi, alzandone la durata e la qualità, così da aumentare l’offerta comunicativa per essere maggiormente versatili e presenti nei principali media. Stampa tradizionale, tv generalista e di settore, piattaforme, radio: il grande racconto collettivo della Cgil deve essere amplificato in ogni luogo e con ogni mezzo. Futura è il contenitore, la Cgil il suo contenuto. Come società di comunicazione siamo al servizio della confederazione e dei suoi lavoratori.
Ci piacerebbe ricominciare a girare in lungo e in largo l’Italia, venirvi ad incontrare nelle camere del lavoro e costruire insieme a voi un percorso di comunicazione mirato. Cucito sulle vostre esigenze. Tarato sui vostri obiettivi. In questo primo anno e mezzo di attività abbiamo coinvolto oltre 3000 tra compagne e compagni con interviste, storie e video.
Per ottenere i risultati sperati serve però maggiore sinergia. Uno dei motivi della nascita di Futura è riconnettere tutto il mondo comunicativo della Cgil. Fare rete, gruppo, massa critica per contare di più. Sulla carta siamo una potenza di fuoco, ramificata su tutto il territorio nazionale e non solo, ma senza un coordinamento questa potenza rischia di disperdere le tante energie messe in campo. E rischiamo di rimanere afoni in un mondo di urlatori. Noi non dobbiamo essere il rumore di fondo. Noi dobbiamo essere la voce autorevole e riconoscibile di una grande organizzazione sindacale.
Per il sociologo Zygmunt Bauman, “il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione”. Ecco, se vogliamo continuare una relazione amorevole, efficace e duratura comunichiamo bene. Ma soprattutto facciamolo insieme. Grazie.