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La Cgil Sicilia punta a costruire un polo di formazione ed elaborazione delle idee da aprire al mondo del lavoro, alle associazioni, alle forze progressiste, agli atenei e a chi voglia contribuire a costruire una nuova economia e una nuova società. È per questo progetto che inizierà la ristrutturazione e la riorganizzazione dell’ex scuola di formazione sindacale di Santa Venerina, a Catania.
A dare il via simbolicamente ai lavori ci sarà giovedì 7 marzo il segretario generale Maurizio Landini. L’appuntamento, dal titolo “Il lavoro costruisce il futuro” è alle 10 nei locali dell’ex scuola di Passopomo (Santa Venerina, Catania) dove si svolgerà un’assemblea alla quale parteciperanno delegate e delegati da tutta la regione, che sarà aperta dal segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino e conclusa da Landini.
Per il segretario generale della Cgil non sarà l’unico appuntamento della giornata. Alle 15.30, alla Geotrans (Contrada Giancata 95121 Catania), Landini parteciperà alla presentazione del “Manifesto dei giovani siciliani”, una piattaforma di analisi e richieste, costruita da una quindicina di associazioni giovanili del campo progressista assieme alla Cgil Sicilia, e rivolta alle istituzioni perché creino le condizioni affinché restare in Sicilia e anche potere tornare non sia
più per le ragazze e i ragazzi siciliani un miraggio .
“Per questa seconda iniziativa – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – abbiamo scelto il titolo ‘Sicilia è futuro’, per rimarcare che un progetto di sviluppo dell’Isola, con prospettive per l’occupazione, con il superamento delle disuguaglianze e l’affermazione dei diritti, a partire da quello dei giovani a non essere costretti a emigrare, è possibile. Creare le condizioni per i diritti e il futuro delle giovani generazioni – aggiunge – significa investire su formazione e istruzione, sulle vocazioni e potenzialità dell’isola, significa superare i gap con le altre regioni, a partire da quello delle infrastrutture, che mortificano la Sicilia. Ma significa anche mettere
in campo un movimento che induca un cambio di rotta nelle politiche del governo nazionale e di quello regionale, che rischiano di affossare ancora di più la nostra regione con iniziative nefaste come l’autonomia differenziata”.
Mannino conclude sottolineando che “per la Cgil le parole d’ordine che collegano le due iniziative del 7 sono futuro e giovani e il segnale che vogliamo dare è che ce la possiamo fare, il mondo del lavoro ce la può fare, come ce l’hanno fatta i dipendenti della Geotrans, azienda confiscata alla mafia oggi gestita e rilanciata da una cooperativa di lavoratori”.