Si sono incontrati questa mattina ed erano in tanti, medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi, fisici e chimici e dirigenti delle professioni sanitarie, riuniti dall’intersindacale AAROI-EMAC, FASSID, FP CGIL Medici e Dirigenti SSN, FVM e UIL FPL Medici e Veterinari. Hanno deciso di avviare “un percorso unitario di aggregazione di tutte le forze sindacali e sociali della sanità per una mobilitazione che supererà anche il momento della Legge di bilancio, data la complessità dei problemi del Ssn, la cui soluzione è da concertare con governo e Regioni”.

Una manovra sciagurata

Altro che finanziamento straordinario della sanità come millanta Meloni sbagliando pure a far di conto. La realtà è crudele nella sua chiarezza: il governo ha deciso il definanziamento del Fondo sanitario nei prossimi tre anni e tutte le promesse su reclutamento del personale e su gratificazioni salariali sono mendaci, come mendaci furono e sono le promesse di abbattere le liste di attesa. L’unica cosa certa è l’aumento di risorse per la sanità privata a scapito di quella pubblica.

Declino programmato

Non serve la calcolatrice, nemmeno quella sul telefonino, basta il pallottoliere per capire che il governo ha deciso di depauperare la sanità pubblica per favorire una privatizzazione ormai nemmeno più strisciante. Le tabelle della legge di Bilancio all’esame del Parlamento non lasciano dubbi: si passa dal 6,3% del Pil del 2024 al 5,9% del 2027. Se la manovra passerà – e purtroppo difficilmente cambierà – questo sarà per legge, altro che chiacchiere.

Gli operatori sanitari dicono no

Per prendersi cura di chi sta male c’è bisogno di un sistema sanitario in salute. Per tale ragione l’intersindacale riunitasi questa mattina a Roma ha lanciato “un appello all’unità per difendere il Servizio sanitario nazionale a fronte di una legge di Bilancio inadeguata perché non contiene le risorse necessarie per le assunzioni, i contratti, la formazione, i servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione essenziali per i cittadini”.

Unità non solo degli operatori e delle operatrici, certamente necessaria, ma unità va costruita con i cittadini e le cittadine, con i lavoratori e le lavoratrici così come fu nella secondo metà degli anni 70, quella unità e quelle mobilitazioni portarono alla approvazione della legge che istituì il Servizio sanitario nazionale pubblico e universale.

Andrea Filippi

Non ci fermeremo

“In questa legge di Bilancio – ha detto Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn - non ci sono risorse per assumere personale necessario per migliorare le condizioni di lavoro e quindi la qualità delle cure. Non ci sono sufficienti risorse per i contratti, definanziati di 11 punti percentuali rispetto all'inflazione e le risorse promesse per valorizzare i professionisti sono rinviate al 2026. Una beffa che non accettiamo. Per questo oggi abbiamo convocato gli esecutivi dell'intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari: per unire la mobilitazione radicata su tutto il territorio nazionale e che, per Cgil e Uil, porterà allo sciopero generale del 29 novembre”.

L’articolo 32 della Costituzione

“La crisi della sanità pubblica – prosegue Filippi – è sotto gli occhi di tutti, è stato affermato questa mattina. È fondamentale e urgente intervenire con più risorse vincolate alla sanità pubblica, per salvare l’unico presidio per garantire universalità ed equità come fondamento della struttura sociale del Paese. Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione ed è compito della politica garantirne l’attuazione”. E Andrea Filippi ha aggiunto: “La legge di Bilancio indebolisce la struttura sociale del Paese definanziando il lavoro, la scuola, i servizi sociali e la sanità. Stanno costruendo una società frammentata, iniqua, in cui si alimentano il conflitto e la competizione. Noi ci mobilitiamo perché vogliamo ricostruire le fondamenta della coesione sociale necessaria anche per il rilancio economico del Paese”.

Lo sciopero generale

Il prossimo 29 novembre sarà il primo grande appuntamento di mobilitazione unitaria. A scioperare saranno tutti i lavoratori e le lavoratrici, tra di loro anche quelli della sanità, e tanti cittadini e cittadine che rivendicheranno una legge di bilancio che non solo non depauperi il Ssn ma che cambiando affermi un altro modello sociale, un altro modello economico. E saranno in tanti davvero nelle strade e nelle piazze delle città. Si sono annunciati e si faranno vedere. Aspettateli, arriveranno.

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