La lentezza della ricostruzione dei palazzi e del tessuto sociale del cratere sismico del 2016 ha decretato l'abbandono dei centri da parte della popolazione attiva. Abbandonano le famiglie, gli studenti, i lavoratori. E il ritorno nei paesi è reso impossibile dalla mancanza delle condizioni per riprendere un'esistenza normale.

Per Stefano Tordini, segretario generale dello Spi Cgil di Macerata, i centri storici di Camerino, Visso, Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e tutti gli altri colpiti dal sisma del 2016, sono diventati dei "presepi". Da guardare con meraviglia o dolore ma non ancora funzionali alla ripresa delle attività economiche e sociali.

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