La Fillea Cgil di Roma e Lazio aderisce al Globe climate strike e venerdì 27 settembre, a conclusione della settimana di mobilitazione lanciata dal movimento ‘Fridays for future’, sarà presente con sue delegazioni al terzo sciopero globale per il clima e all’assemblea che sarà tenuta dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, con i lavoratori dell’aeroporto di Fiumicino.
Ad annunciarlo il segretario generale del sindacato degli edili di Roma e del Lazio, Mario Guerci, che spiega anche come la decisione di aderire a questo sciopero e sostenerne con convinzione le ragioni costituisca una scelta perfettamente coerente e consequenziale rispetto alle posizioni che la Fillea ha chiaramente assunto negli ultimi anni sui temi che riguardano l’innegabile correlazione fra il comparto delle costruzioni e l’ambiente.
“Solo a un osservatore disattento e poco informato la nostra scelta potrebbe sembrare contraddittoria e insincera – sostiene il dirigente sindacale –. In realtà, già da molti anni la nostra categoria ha preso posizioni molto nette, indicando chiaramente la via percorribile di un nuovo modello di sviluppo del settore che passa dal consumo suolo zero, dalla manutenzione e rigenerazione del patrimonio già esistente, dalla messa in sicurezza del territorio, dalla riconversione energetica, dall’uso dei nuovi materiali”.
“Lo sviluppo del nostro settore in chiave ecologicamente sostenibile è l’unico sviluppo possibile e non solo per ragioni etiche. In quasi dieci anni di crisi economica, che ha colpito duramente il comparto delle costruzioni, riducendo il numero degli addetti nella nostra regione a circa un terzo dei livelli pre-crisi, gli unici numeri positivi sono stati quelli delle imprese che hanno saputo raccogliere la sfida e che si sono dedicate, appunto, ad attività di rigenerazione, manutenzione e riconversione del già costruito”.
“L’adesione a questo sciopero è per noi – conclude Guerci –, quindi, un atto politico importante e dai molteplici significati. È senza dubbio un modo per ricostruire un patto generazionale con i nostri giovani e partecipare attivamente a una battaglia, che non è solo una battaglia per l’ambiente, ma anche per la giustizia e per l’equità. A queste ragioni se ne aggiungono, però, anche altre. È il nostro modo per rivendicare, ancora una volta, un futuro per il nostro settore, per garantire condizioni migliori di vita e di lavoro a coloro che rappresentiamo e per superare, una volta per sempre, una contrapposizione che non ha più alcuna ragione di esistere: quella fra edilizia e ambiente”.