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Al di là di alcune discutibili incursioni su TikTok, inesorabilmente trasformate in esilaranti video virali, la corsa al voto dei giovani è aperta e tutte le forze politiche sanno che quell'elettorato potrà spostare gli equilibri il prossimo 25 settembre. Tanto più stavolta, visto che i neo maggiorenni voteranno anche per il Senato. Eppure, secondo i più autorevoli istituti di sondaggi, la fiducia dei giovani nella politica è ai minimi storici. Ma quali sono le proposte che i partiti politici rivolgono a Millennials e Generazione Z? Andiamo a cercarle nei programmi dei vari schieramenti.
Destra
Il programma della coalizione di destra è certamente il più schematico tra quelli presentati dalle varie forze politiche. Al capitolo 15 (l'ultimo) si parla di “giovani, sport e sociale”. Vi si trova una serie di proposte (piuttosto generiche) come quella di dare una “valutazione dell'impatto generazionale delle leggi e dei provvedimenti” o quella di “potenziare gli strumenti di finanziamento per esperienze formative e lavorative all'estero per giovani diplomati e laureati”. Più puntuale l'impegno a “reintrodurre e rafforzare il sistema del prestito d'onore per studenti universitari” (un prestito agevolato che permette di ottenere, a chi lo richiede, un sostegno economico per avviare un'attività imprenditoriale o commerciale) e di “introdurre borse di studio universitarie per meriti sportivi”.
Centrosinistra
La proposta forte del Pd è quella di introdurre una “dotazione di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’ISEE familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa”. I costi di questa misura (ispirata in parte all'eredità universale proposta dal Forum Disuguaglianze e Diversità) saranno prevalentemente coperti dagli introiti aggiuntivi derivanti dalla modifica dell’aliquota dell’imposta sulle successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro (pari allo 0,2% del totale delle eredità e donazioni in Italia). Altre proposte del partito guidato da Enrico Letta sono: l’obbligo di retribuzione per stage curriculari, abolendo quelli extra-curriculari (salvo quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi); incentivi per assunzioni stabili; contributo per gli affitti di 2000 euro; pensione di garanzia; abbassamento dell'età per il voto a 16 anni.
Sempre nella coalizione di centrosinistra da segnalare la proposta dell'alleanza Sinistra-Verdi di rendere gratuito il trasporto pubblico locale e i treni regionali per tutti gli under 30. C'è poi il “Piano Nazionale per Bambine e Bambini”, che punta su più asili nido, babysitter pagati dallo stato per qualche ora a settimane, e gratuità nell'accesso a tutte le attrazioni culturali. Infine, i Rossoverdi propongono di cancellare l'attuale legislazione sull'alternanza scuola-lavoro.
Movimento 5 stelle
Pensione di garanzia per i giovani e riscatto gratuito della laurea sono le due proposte centrali del Movimento 5 Stelle per le nuove generazioni. Ma, come il centrosinistra, anche il partito guidato da Giuseppe Conte punta molto sul contrasto al precariato, attraverso il “rafforzamento delle misure del decreto dignità”, agevolando i contratti a tempo indeterminato. Stop inoltre a stage e tirocini gratuiti, prevedendo “un compenso minimo per i tirocinanti e il riconoscimento del periodo di tirocinio ai fini pensionistici”.
Terzo Polo
Il duo Calenda-Renzi punta molto sugli incentivi e sull'assistenza (attraverso i Cpi) all'autoimpiego e all'imprenditoria giovanile per under 35. Propone la riforma di Garanzia Giovani, con l'anticipo di parte delle erogazioni per evitare problemi di liquidità ai giovani di famiglie più svantaggiate. Infine, il Terzo Polo vuole “incentivare lo studio delle materie scientifiche, specie tra le giovani donne” e “investire in competenze digitali”.
Unione Popolare
Anche l'Unione Popolare di De Magistris chiede la fine dell’alternanza scuola-lavoro e propone libri gratis fino al termine delle scuole superiori, mezzi pubblici gratis fino a 18 anni e cinema e teatro gratis fino a 18 anni. Proposto inoltre un aumento di 500 milioni di euro annui per il diritto allo studio.