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"Confermiamo, come già esposto nella lettera del 16 dicembre scorso, la nostra netta contrarietà alla cessione da parte di Gedi digital dei due rami d'azienda 'Operations multimediali' e 'Demand & delivery' alla società di consulenza Accenture. Quello digitale, è uno dei pochi comparti in sviluppo del gruppo. Per di più, uno dei due rami oggetto del conferimento rappresenta il cosiddetto core business della produzione editoriale digitale". Così, in un comunicato congiunto, le segreterie nazionali di Slc Cgil e Fistel Cisl.
"Pur non condividendo la scelta di esternalizzazione, ci saremmo riservati di avallare l’operazione qualora ci fosse stata una continuità nell’applicazione del Ccnl grafico-editoriale. A questa nostra condizione Accenture ha risposto con una totale e incomprensibile chiusura, ribadendo di voler adottare come futuro contratto di riferimento il Ccnl dei metalmeccanici, per una presunta omogeneità di trattamento del personale del gruppo", proseguono le due sigle di categoria.
"Una decisione sbagliata, poiché il Ccnl metalmeccanico non ha nulla a che vedere con l’attività editoriale, aggravata dal fatto che, nell’ambito del rinnovo contrattuale, avevamo già intrapreso un importante lavoro di rinnovamento normativo con le controparti, volto all’introduzione di nuovi profili professionali coerenti con la transizione digitale. Un quadro articolato che prevede, tra i diversi aspetti, percorsi d'inclusività contrattuale per tutte le figure già operanti nelle stesse aziende, in modo da rappresentare meglio la nuova composizione del settore editoriale", aggiungono i sindacati.
"Riteniamo deleteria tale prassi di voler aderire, senza alcun riferimento al settore merceologico di appartenenza, ai contratti più diffusi nel Paese. Nello specifico, la transizione digitale nel mondo della comunicazione ha e avrà bisogno di politiche settoriali precise e dedicate. Per fare un esempio, con il cambio di contratto sarebbero inapplicabili le norme di sostegno e tutela dedicate all'editoria, come la legge 416. Il caso Gedi digital rischia di diventare dirompente per l’intero settore grafico-editoriale. Pertanto, chiediamo con urgenza un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti", conclude la nota delle due organizzazioni sindacali.