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Due anni per una mammografia di screening, tre mesi per un intervento per tumore all’utero che andava effettuato entro un mese. Questi alcuni dei preoccupanti dati del Rapporto civico sulla salute 2023 di Cittadinanza attiva. La sanità in Italia è sempre meno pubblica e più privata, e aumenta la quota di popolazione che rinuncia alle cure. L’Istat ha rilevato una riduzione nel 2022 rispetto al 2019 delle persone che hanno effettuato visite specialistiche (dal 42,3 al 38,8%) o accertamenti diagnostici (dal 35,7 al 32,0%) e inoltre un incremento di chi dichiara di aver pagato interamente a sue spese tali prestazioni.
È bene premettere che le disuguaglianze sociali hanno un impatto sulla salute ancor prima dell’accesso all’assistenza sanitaria: istruzione, lavoro, reti di supporto, eccetera contribuiscono nel fornire alle persone gli strumenti materiali e immateriali di promozione della propria salute, con la conseguenza che i soggetti in disagio socio-economico hanno più frequentemente problemi di salute.
La comunità di utenti di Nonna Roma è composta da popolazione a basso reddito (Isee medio pari a 3500 euro) con capacità di spesa bassissima già prima del carovita. Le persone della comunità segnalano frequentemente la rinuncia alle prestazioni sanitarie e all’acquisto di farmaci. Emerge inoltre un forte bisogno di sostegno psicologico, sia nei colloqui presso lo sportello sociale che nello spazio relazionale dell’associazione. Un'indagine svolta a fine 2022 sull’impatto di carovita e caro bollette sulla nostra comunità, ha evidenziato che il 16% del campione nel 2022 aveva ridotto la spesa sanitaria rispetto al 2021.
Agli ostacoli economici, si aggiungono i gap informativi e le difficoltà di accesso per l’indisponibilità di internet e di device informatici, oltre che le barriere linguistiche per le persone con background migratorio. Per i senza dimora e per i migranti abbiamo inoltre riscontrato: le difficoltà di ottenimento della residenza (virtuale), porta di accesso al Ssn, per il verificarsi a Roma di prassi difformi e per la dilatazione dei tempi favoriti dall'attuale illegittima procedura capitolina (delibera 31/2017). Abbiamo inoltre riscontrato, anche nella nostra attività di supporto alle vaccinazioni per le persone in marginalità in periodo pandemico, la mancata conoscenza per gli interessati dei titoli di accesso ai servizi sanitari per i per cittadini stranieri non iscrivibili al Ssn (Stp ed Eni).
Quali sono gli interventi per garantire un effettivo diritto alla salute? Politiche contro la povertà tra cui un reddito garantito come richiesto dalla campagna "Ci vuole un reddito" di cui siamo promotori; la rimozione di ogni ostacolo normativo e sistemico nell’accesso al Ssn anche per la popolazione di migranti e di senza dimora; un Ssn pubblico e universale che garantisca l’accesso tempestivo a prestazioni di qualità, anche in ambito psicologico.
È per questo che saremo in piazza il 24 giugno alla manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute e per la difesa e il rilancio del Servizio sanitario nazionale promossa dalla rete Insieme per la Costituzione, nata grazie all’impegno della Cgil.
Sara Fiordaliso e Alberto Campailla, Nonna Roma