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Difficoltà, confusioni, ritardi: ma bisogna tornare a scuola in piena sicurezza. Così in due note la Cgil di Milano e la Flc Cgil Lombardia per bocca dei due segretari generali, Massimo Bonini e Tobia Sertori. “Di criticità pratiche e tecnico-sindacali ce ne sono a manciate ma ad un certo punto, nella vita, bisogna scegliere la priorità senza nascondersi dietro sterili elencazioni di problemi. Tutte le difficoltà le abbiamo scritte e dette al Prefetto di Milano. Lo dico a chiarezza di parecchi titoli imprecisi di questi giorni: Il sindacato confederale milanese è d’accordo con la riapertura”, così in una nota Massimo Bonini. Che incalza: “Come Cgil Milano, insieme a Cisl e Uil, rimaniamo d’accordo e convinti che il 7 si dovesse iniziare. Coerenti con quanto diciamo da mesi: una delle priorità è la scuola in presenza e in sicurezza dei ragazzi. I protocolli ci sono già tutti”.
Sertori, dopo aver ricordato i mancati investimenti strutturali degli ultimi (troppi) anni sull’istruzione, dichiara: “Non basta indicare doppi-tripli turni, serve comprendere che ci sono problemi perché i docenti hanno più classi, che alcuni non hanno solo una scuola ma prestano servizio su più scuole, serve sapere che se si entra alle 10 e si arriva a casa alle 17 (studenti e docenti) non ci sono mense nelle scuole superiori”. In ogni caso, conclude, “le lezioni in presenza si facciano da subito ma in modo definitivo e fino alla fine dell’ anno. Non riapriamo per richiudere. L’impatto psicologico del non luogo fisico dell’aula, del non ritrovarsi ogni mattina insieme, la mancanza di relazioni, potrà avere effetti pesanti sugli studenti. La DAD non è scuola, è strumento utile temporaneo per mantenere una relazione ma, non potrà mai sostituire la scuola in presenza”.