"Il caos istituzionale e organizzativo sulla riapertura delle attività didattiche nelle scuole aggravato dai venti di crisi del governo in carica, non è più tollerabile. Constatiamo che la richiesta di interventi decisi su trasporti e sanità territoriale non ha prodotto conseguenti misure. Si naviga su tutto a vista, ma una vista brevissima. Si cambiamo provvedimenti nazionali quasi giorno per giorno, si moltiplicano le ordinanze regionali, i prefetti assumono decisioni che mettono in discussione l'autonomia scolastica, mentre aumentano a dismisura anche le ordinanze dei sindaci". Così la Flc Cgil in una nota.
 
"Quanto sta avvenendo sui territori, sommato all’incapacità di coordinamento del governo, sta conducendo verso concrete forme di autonomia differenziata, di cui la scuola a la carte praticata in Puglia è attualmente l'esempio più eclatante, che consideriamo il pericolo più grave per l'unità del nostro Paese e per il nostro sistema di istruzione. Le scelte politiche sulla scuola sono entrate ormai nel tritacarne della crisi di governo e antepongono alle attività educative finalizzate crescita umana e culturale di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, l'apertura di quasi tutte le attività economiche. Il tutto, si scarica sulle scuole creando un contesto di profondo disorientamento tra tutti i lavoratori e tra le famiglie, mentre aumentano le situazioni di grave conflittualità", prosegue il comunicato sindacale.

"L'apertura delle attività in presenza non è un orpello ideologico o un oggetto di scambio politico, ma il risultato di precise scelte politiche e organizzative, in primo luogo a livello nazionale. Le scelte sul rinvio dell'apertura delle attività didattiche erano e devono essere del governo. Non si può modificare ogni quattro giorni l'organizzazione didattica per ragioni di posizionamento politico. Per questo chiediamo che il governo, a fronte del fallimento delle misure che andavano adottate, si assuma la responsabilità del rinvio dell'apertura delle attività didattiche in presenza", aggiunge la sigla di categoria.
 
"Si riporti il confronto a livello territoriale, coinvolgendo le scuole. Si faccia chiarezza sui dati o si dica che non è possibile farlo. Si anticipi il rischio della terza ondata su infanzia e primaria,  rafforzando da subito i protocolli di sicurezza sottoscritti con i sindacati. Non si deleghi più nulla alle Regioni, a causa dell'incapacità del governo a decidere. L'esecutivo si concentri sui vaccini e sulla costruzione di dati veri sulla diffusione della pandemia nelle scuole, se vuole che le istituzioni scolastiche riaprano davvero", osserva il sindacato dei lavoratori della conoscenza.

"Venga valorizzata l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche, ciò significa attribuire alle scuole la massima facoltà di scaglionare ingressi/uscite e di decidere la riduzione fino all'azzeramento, sia pure temporaneo, della frequenza di alunne e alunni in presenza, a causa della pandemia in corso. La confusione in atto sta alimentando pericolose derive demagogiche facilmente manipolabili da forze sovraniste e populiste. Non si può andare oltre. In mancanza di risposte credibili e in tempi brevi, metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione consentite dalla situazione che stiamo vivendo", conclude la Flc.