Flai Cgil e Mediterranea Saving Humans insieme perché chi salva una vita salva il mondo intero. La categoria dell’agroindustria ha scelto di dare un aiuto concreto all’associazione nata sei anni fa dall’indignazione collettiva di fronte alle migliaia di morti nel Mediterraneo e dalla folle politica dei porti chiusi, che impediva di trovare salvezza a chi era allo stremo, dopo aver percorso giorni e notti in balia del mare, stipato in imbarcazioni di fortuna, senza bere, mangiare, né dormire. Permettere agli equipaggi di mare e di terra di Mediterranea di partire per nuove missioni di soccorso significa fare qualcosa di concreto per la pace.

Con l’inasprirsi delle tensioni internazionali e a causa delle politiche migratorie italiane ed europee, Mediterranea è andata incontro alle persone, organizzando poi missioni di terra sia sulla rotta balcanica che nello scenario in Ucraina. E, negli ultimi mesi, anche in Cisgiordania. Un altro aspetto di quel sindacato di strada che è bussola dell’azione quotidiana della Flai Cgil: andare incontro a uomini e donne che hanno bisogno di aiuto.

Le Brigate del lavoro portano i diritti direttamente nei campi dove si lavora la terra spesso in condizioni disumane, dove i permessi di soggiorno possono trasformarsi in arma di ricatto, dove la non conoscenza della lingua è un ulteriore fattore che rende ricattabili. Attiviste e attivisti di Mediterranea si uniranno alle Brigate del lavoro della Flai, avviando un circolo virtuoso legato a doppio filo con la difesa di chi ha meno diritti e meno tutele.

“Di fronte a una Fortezza Europa che chiude i suoi confini a chi è in fuga da guerre, miseria e stravolgimenti climatici – afferma Giovanni Mininni, segretario generale Flai -, le navi di Mediterranea e di tutta la flotta civile rappresentano una delle pochissime ancore di salvezza per restare umani”.

Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans, aggiunge: “Siamo molto grati del sostegno della Flai, non solo in quanto vitale per le prossime missioni, ma anche perché sappiamo bene che la tutela dei diritti e della dignità delle persone che soccorriamo in mare non si esaurisce nel momento in cui raggiungono terra. Le leggi securitarie che governano l'immigrazione in questo Paese le espongono continuamente a condizioni di pericolo. Stringere un patto di alleanza e cooperazione con la Flai Cgil rappresenta per noi l'opportunità di tracciare una continuità di idea e azione fra mare e terra.”