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Stamani si è tenuta l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Firenze. Erano presenti anche i rappresentanti degli studenti dell’Unione degli Universitari, inclusi un senatore accademico, che però sono stati trattenuti preventivamente dalla Digos per evitare qualsiasi forma di manifestazione.
“Come Udu Firenze – spiegano i ragazzi dopo essere stati rilasciati dalla Polizia – avevamo programmato di manifestare in modo pacifico e silenzioso la nostra opinione verso le degradanti condizioni in cui versiamo, protestando contro il disinteresse della politica. Per questo, avevamo preparato dei fogli A3 riportanti slogan e anche citazioni del Presidente della Repubblica, presente in sala, circa l’importanza del diritto allo studio. Si tratta di una forma di protesta assolutamente rispettosa e legittima, che era stata adottata in altri atenei, senza problemi”.
“In qualche modo – continuano a raccontare – la segreteria della Rettrice Petrucci è venuta a sapere delle nostre intenzioni e ha informato la Digos, la quale è intervenuta in forza per scortarci fuori dal Teatro del Maggio Musicale, impedendoci così di partecipare all’evento e identificandoci. Come se non bastasse, siamo stati trattenuti contro la nostra volontà per due ore, dalle 10:30 alle 12:30. Alle ripetute richieste di spiegazioni sul motivo per cui venivamo ingiustamente trattenuti, gli agenti ci mentivano, continuando a rispondere che stavano ancora procedendo ai controlli di identificazione”.
Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu, condanna duramente: “Il comportamento delle Polizia è inaccettabile. Non esiste che dei rappresentanti degli studenti siano allontanati dall’inaugurazione e persino trattenuti per due ore con la scusa dell’identificazione. Valuteremo con il nostro legale se sporgere denuncia per sequestro di persona”.
“Quanto successo – continua Piredda – ci ricorda l’episodio della Scala di Milano. A Firenze è bastato tentare di esporre un cartello per venire allontanati e trattenuti per due ore dalla Polizia. Si tratta dell’ennesimo caso in cui una voce di dissenso è stata silenziata. In un contesto dove vengono continuamente represse le forme di contestazione e i luoghi di confronto sono sempre meno, la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico era un momento in cui far sentire la nostra voce. La contestazione è un nostro diritto. Chiediamo immediatamente chiarimenti di quanto successo alla Rettrice Petrucci, al ministro Piantedosi e alla ministra Bernini che, tra l’altro, era presente”.
Solidarietà alle studentesse e agli studenti dell'Udu anche dalla Cgil nazionale e della Camera del lavoro metropolitana del capoluogo toscano.
Per la Cgil altri due elementi destano grande preoccupazione, “il primo è che tra i trattenuti ci fosse anche un senatore accademico: non solo viene impedita la pacifica espressione del dissenso, ma si ostacola perfino l'esercizio delle funzioni di membri regolarmente eletti negli organi istituzionali dell'Università”.
"Il secondo – proseguono – è dato dall'utilizzo improprio che questo governo fa delle forze di Polizia, già sotto organico, per destinarle a svolgere funzioni di censura e di controllo politico della libertà di espressione”.
Cgil nazionale e CdLM chiedono quindi “chiarimenti al ministro dell'Interno”, e auspicano che “il governo si decida ad ascoltare i bisogni delle persone: le cittadine e cittadini che protestano contro le scelte sbagliate di questo Esecutivo meritano di ricevere risposte concrete, non bavagli e censura”.