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Quello che succede davvero nelle case nessuno lo può sapere. Ma quello che sta accadendo con la fine del mercato tutelato del gas e della luce ce lo raccontano gli sportelli sul territorio delle associazioni dei consumatori, dei sindacati, delle Camere del lavoro: la confusione, le paure, le preoccupazioni. Che cosa cambia? Cosa fare? Scegliere o stare fermi? Riscaldare casa, usare il condizionatore, fare le docce, tenere accesa la Tv, costeranno di più? Per fare fronte alle richieste dei cittadini e dare risposte puntuali, Cgil, Spi e Federconsumatori hanno lanciato una campagna di informazione con materiali che conducono gli utenti passo passo.
Perché al di là delle polemiche, della disorganizzazione e dei ritardi, ciò che è mancato e che tuttora manca è proprio l’informazione. E se c’è stato un gran parlare sui media della fine del servizio di maggior tutela (per tutti tranne che per i clienti vulnerabili) nel settore gas dal 10 gennaio e di quello nel settore dell’energia elettrica dal prossimo 1 luglio, lo si è fatto in modo disordinato.
Chi sono i vulnerabili
Partiamo dagli utenti vulnerabili, gli unici che possono rimanere nel mercato tutelato, cioè avere un contratto le cui regole e il cui prezzo sono fissati dall’Arera, l’Autorità del settore. Chi sono? Tutte le persone di età superiore ai 75 anni; i percettori del bonus energia; i disabili ai sensi dell’art. 3 legge 104/92; i clienti con utenze che si trovano nelle isole minori non interconnesse; le persone con utenze in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi; per la fornitura di energia elettrica, anche chi si trova in gravi condizioni di salute, che richiedono l’uso di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate dall’energia elettrica o le persone presso le quali sono presenti soggetti che versano in queste condizioni.
Le tutele
Per i clienti vulnerabili non è necessario passare al mercato libero: possono rimanere nel servizio di maggior tutela (oggi chiamato servizio di tutela delle vulnerabilità), oppure possono rientrarvi se attualmente si trovano nel libero mercato. Si permane in automatico, mentre per rientrare nel mercato tutelato va effettuata espressa richiesta. C’è un’altra possibilità: se il cliente non risulta già identificato come vulnerabile, dovrà attestare la propria condizione, compilando un modulo di autocertificazione trasmesso dal venditore (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà).
Cosa succede a tutti gli altri: gas
I clienti non vulnerabili che erano in servizio di maggior tutela per il gas avrebbero dovuto sottoscrivere, entro il 31 dicembre scorso, un contratto sul mercato libero con il gestore che avevano o con un altro. Il fornitore avrebbe dovuto proporre un contratto con “l’offerta più conveniente” presente nel proprio pacchetto commerciale. A chi non ha fatto alcuna scelta entro la fine dell’anno scorso, il gestore applica un contratto che viene chiamato Placet.
Che cosa è l’offerta Placet?
Si tratta di un’offerta in cui le condizioni economiche, cioè il prezzo, sono liberamente decise dal venditore e rinnovate ogni 12 mesi, la struttura di prezzo è stabilita dall’Autorità per l’energia ed è inderogabile, le condizioni contrattuali (come per esempio le garanzie, la rateizzazione) sono stabilite dall’Autorità e non sono modificabili. L’utente a cui è stata applicata l’offerta Placet ha comunque la possibilità di scegliere un altro contratto di qualunque gestore nel mercato libero.
Cosa succede a tutti gli altri: energia elettrica
Per i clienti domestici non vulnerabili il regime tutelato finisce il 1 luglio 2024. Nei mesi precedenti riceveranno una comunicazione da parte del proprio fornitore nella quale viene evidenziata la possibilità di scegliere un’offerta nel mercato libero, anche utilizzando gli strumenti di comparazione resi disponibili dall’Autorità come il Portale Offerte (www.ilportaleofferte.it).
36 mesi di tempo
Per accompagnarli nel passaggio al mercato libero l’Authority ha previsto un percorso graduale di 36 mesi, in modo da dare il tempo di scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze, assicurando nel frattempo la tariffa fissata da Arera, la continuità della fornitura e adeguati obblighi informativi in capo ai venditori.
Se a luglio non si sottoscrive un’offerta del mercato libero, la fornitura passa automaticamente e senza interruzione al servizio a tutele graduali: le condizioni economiche e contrattuali sono fissate da Arera per 36 mesi, anche sulla base delle aste che verranno effettuate. La fatturazione sarà bimestrale, nessuna garanzia verrà richiesta in caso di pagamento tramite domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito, altrimenti è previsto un deposito cauzionale di 11,5 euro per ogni kW di potenza impegnata, le modalità di pagamento potranno essere la domiciliazione oppure il bollettino.
Qualche consiglio
Gli stessi esperti non sono propensi a dare indicazioni precise in questa fase. Per i clienti vulnerabili la scelta più opportuna è restare o rientrare nel servizio di tutela (servizio di tutela delle vulnerabilità) per ragioni di prezzo e di cautela.
Per la fornitura del gas, il consiglio è di informarsi per capire come orientarsi verso contratti a prezzo variabile o verificare se ci sono le condizioni per rientrare nel servizio di tutela. Per il settore elettrico, chi si trova nel servizio di maggior tutela (e non è vulnerabile) un’opzione può essere aspettare luglio per vedere quali sono le condizioni economiche del contratto a tutele graduali. In caso di dubbi, è bene rivolgersi agli sportelli Cgil, Spi e Federconsumatori.