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Fine del mercato tutelato per luce e gas, cosa cambia? Chi rientra nella categoria dei clienti “vulnerabili, per i quali non è necessario passare al mercato libero? E cosa succede a tutti gli altri? Qual è la scelta migliore? E perché l’informazione sul tema è tanto carente?
Se n’è parlato venerdì 23 febbraio a Palermo nel corso del workshop “Fermati. Non prendere la scossa!” organizzato da Cgil, Federconsumatori, Spi e Filctem presso il Noz ai Cantieri della Zisa. La seconda di una serie di assemblee pubbliche nazionali che la Cgil e l’associazione dei consumatori stanno organizzando per spiegare i cambiamenti ai quali si andrà incontro nella fase di transizione e le difficoltà e le preoccupazioni incontrate dagli utenti assieme al pericolo di incappare in pratiche commerciali scorrette messe in campo dai gestori.
“Il rischio per i consumatori è non sapere cosa succederà dopo il primo luglio, quando si passerà anche al mercato libero dell’energia – ha detto la segretaria Cgil Palermo Bijou Nzirirane –. Noi siamo qui per dire di stare attenti, dal primo luglio tutto cambia ma ci sono soggetti vulnerabili che continueranno a usufruire del servizio del mercato tutelato”.
Tutte le strutture Cgil, le leghe Spi e gli sportelli Federconsumatori saranno a disposizione dei cittadini anche per il supporto nella consultazione del portale delle offerte”, ha aggiunto Alfio la Rosa, presidente Federconsumatori Sicilia.
“I consumatori rischiano di assumere azioni inconsapevoli rispetto all’ingresso nel mercato libero e all’uscita dal mercato tutelato, rispetto alle tariffe maggiormente applicabili e alle scelte da fare – ha detto il segretario Cgil nazionale Pino Gesmundo –. Il problema vero è che c’è un governo che non si è reso conto che luce e gas sono fonti indispensabili e che quindi è una materia che riguarda milioni di cittadini di questo Paese. Probabilmente c’era bisogno di lavorare fornendo una informazione più attenta. Si va in deroga rispetto a tanta roba, ai balneari, alle rivendicazioni degli agricoltori. Si poteva fare questa operazione con maggiore tempo, con maggiore attenzione, evitando che questa iniziativa infierisse sui redditi delle persone più deboli, in un mercato complesso, in cui il rischio vero è che saranno i deboli a pagare il prezzo più alto”.
Se la competizione tra le 700 aziende esistenti dovrebbe portare a un abbassamento dei prezzi, perché il governo si preoccupa di tenere gli anziani over 75, i terremotati e gli invalidi nel mercato tutelato? E’ la domanda che si pongono Cgil, Federconsumatori, Spi e Filctem. “Evidentemente – ragiona Gesmundo – il governo sa bene quanto vale il futuro di quel mercato e sa bene che la competizione non ci sarà e ci saranno i ‘cartelli’. La cartina di tornasole per dire che la partita è viziata”.
“Il cittadino viene lanciato in una giungla di offerte e deve avere la consapevolezza di saper scegliere e difendere i propri diritti per ottenere una giusta tariffa e una giusta fornitura di energia elettrica e del gas”, ha aggiunto Andrea Lovisetto, segretario Filctem Cgil.
Un argomento che preoccupa, specie gli anziani. “Gli anziani sono i più tartassati e spaventati dalle lettere e dalle telefonate dei gestori – ha affermato Maria Carla Mastrantonio, segretaria nazionale Spi Cgil – e sono anche poco informati come gli altri cittadini. Per questo siamo partiti a settembre con una campagna di informazione capillare in collaborazione con Federconsumatori con assemblee e incontri in giro per l’Italia. Noi rappresentiamo una categoria di pensionati che sono vulnerabili, hanno più di 75 anni, buona parte ha patologie”.