“Confermando l’importanza di completare il Terzo Valico, dopo che quattro lotti su sei sono già in fase di realizzazione, il governo saggiamente conferma la strategicità di ‘Connettere l’Italia’, cioè di una politica di investimenti a medio termine su intermodalità, alta capacità su ferro per muovere merci e persone, sostenibilità ambientale e competitività dei sistemi logistici”. Lo affermano in una nota Stefano Malorgio e Alessandro Genovesi, segretari generali della Filt Cgil e della Fillea Cgil, i sindacati dei trasporti e delle costruzioni della Cgil.
Per i due segretari “i benefici di fare del Porto di Genova uno dei principali terminal naturali per le merci del Mediterraneo, connettendo la Liguria alla Lombardia e al Piemonte, grandi aree non solo logistiche ma anche manifatturiere, saranno tanto più grandi, poi, quanto più il sistema logistico che ruota intorno al Terzo Valico potrà godere dell’accesso a uno dei principali corridoi dell’intera Europa: cioè quella alta velocità e alta capacità Torino-Lione che è parte di una più ampia capacità di trasporto continentale da Est e Ovest”.
Per queste ragioni “in coerenza con i documenti congressuali votati da centinaia di migliaia di iscritti e con la Piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil per una nuova politica di sviluppo, ribadiamo quanto importante sia completare gli interventi per la Tav Torino-Lione. Occorrono serietà ed equilibrio quando si affrontano le politiche di sviluppo nazionali e internazionali in un’ottica di sistema e, soprattutto, occorre smetterla di considerare, cosa che accade solo in Italia, alternativi gli investimenti per opere strategiche con quelli per la manutenzione delle infrastrutture secondarie e la lotta al dissesto idrogeologico. Essi – proseguono i sindacalisti – debbono far parte di uno stesso piano unitario di ammodernamento del nostro sistema infrastrutturale, capace anche di produrre importanti e positivi impatti ambientali, come sarebbe con il passaggio di milioni di tonnellate di merci e di milioni di persone dalla gomma al ferro” conclude la nota Filt e Fillea.