"Non bastavano i guasti, i continui disagi, i tempi di percorrenza lunghissimi e i convogli datati: i passeggeri della tratta ferroviaria Adriatica si trovano ora a dover fare i conti anche con l'aumento dei biglietti. Nel dettaglio, da luglio, Trenitalia ha sostituito alcuni treni Frecciabianca con Frecciargento, lasciando invariate le fermate e i tempi di percorrenza". È quanto denuncia la Federconsumatori.
"Per percorrere circa 150 km, il prezzo del biglietto è salito da 21,5 a 26,5 euro, con un aumento del 23%; ciò è quanto testimoniano le segnalazioni ricevute. Secondo quanto emerge da notizie di stampa, inoltre, la possibilità per i pendolari di salire sui Frecciargento con carta regionale 'Tutto treno' è prevista fino a gennaio 2020: con la carta regionale, infatti, non si potrà più salire a bordo dell’Alta velocità", continua la nota.
"Pertanto, si configura il rischio che i pendolari siano costretti a fare l’abbonamento Alta velocità, per percorrere la stessa tratta, con gli stessi lunghissimi tempi. In tal modo, la spesa mensile lieviterebbe - secondo quanto testimoniano le segnalazioni ricevute - da 90 a 264 euro. Ipotesi improponibile e inaccettabile, a maggior ragione dal momento che su tale direttrice non esiste alcuna concorrenza né tantomeno esiste l’Alta velocità, visto che i convogli non vanno oltre i 150 km orari", prosegue Federconsumatori.
A fine luglio, abbiamo inviato una segnalazione all’Autorità della concorrenza e del mercato, nonché all’Art, e per conoscenza al ministro dei Trasporti, evidenziando l’abuso di posizione dominante da parte di Trenitalia che, sulle tratte in cui detiene il monopolio, impone prezzi in continuo aumento e assolutamente sproporzionati rispetto alla qualità del servizio. Segnalazione per cui attendiamo un riscontro, visto il crescente numero di proteste che riceviamo da parte dei cittadini", aggiunge il comunicato.
"Non è ammissibile che siano i cittadini a pagare a caro prezzo le nuove politiche di Trenitalia, sempre più intenta a servire collegamenti e fasce orarie con treni 'privati', per ottenere maggiori profitti a discapito dei passeggeri e del loro diritto alla mobilità. Ci faremo parte attiva con le amministrazioni regionali della tratta Adriatica per verificare i contratti di servizio regionali e tutelare i cittadini pendolari. Inoltre, contrasteremo ogni iniziativa tesa a disincentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici", conclude Federconsumatori.