PHOTO
"È certamente una buona notizia l’avvio, da parte dell’Autorità garante per la concorrenza e mercato, di procedimenti istruttori a carico di quattro società operanti nella fornitura di energia elettrica e gas nel mercato libero. Altre 25 società sono sotto la lente d’ingrandimento del Garante, e sono state chiamate a fornire documentazione in merito a possibili comportamenti non rispettosi dell’articolo 3 del Dl 115 (Aiuti bis), che tra le altre cose ha sospeso fino al 30 aprile 2023 l’efficacia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura. Assieme alle strutture territoriali e in costante contatto con il livello nazionale, siamo attivi da mesi nel contestare alle aziende fornitrici di energia comportamenti non rispettosi di quel decreto e della legge che lo ha recepito". Così Federconsumatori Emilia Romagna in una nota.
"Per parte nostra, abbiamo contribuito a questo primo esito, presentando al Garante i reclami di cittadini della nostra Regione, per i quali le variazioni unilaterali comunicate dalle aziende sono, oltre che ingiuste, insostenibili. Fra i casi seguiti nei territori, quello di un utente che ha ricevuto una disdetta unilaterale il primo giorno dell’attivazione della fornitura e di chi ha ricevuto proposte di aggiornamento prezzo del 600%", prosegue la federazione emiliana.
"È una vicenda che riguarda centinaia di migliaia di cittadini anche nella nostra Regione. Noi seguiremo le evoluzioni di questi e di altri eventuali procedimenti, continuando a collaborare fattivamente con l'Autorità garante. Infine, invitiamo i cittadini che dovessero ricevere comunicazioni relative a modifiche unilaterali da parte del proprio gestore di energia elettrica e gas, a verificarne la correttezza presso i nostri sportelli", conclude la Federconsumatori regionale.