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“Il primo tassello importantissimo”. La definisce così Bruno Usai, della segreteria della Fiom del Sud Sardegna e storico delegato dell’ex Alcoa, la firma avvenuta nelle ultime ore. Alla fine, spiega Mirco Rota della Fiom nazionale, è arrivata la sottoscrizione di “un contratto a prezzi competitivi e per un periodo di 5 anni più altri 5, attraverso il quale si può ora tornare a lavorare alluminio nel Sulcis. Un passo fondamentale, reso possibile dalla mobilitazione dei lavoratori di Portovesme, che in dodici anni non hanno mai smesso di lottare, facendo rimbombare il suono dei caschetti sull'asfalto in tutti i palazzi delle Istituzioni. Ora si vada velocemente verso il riavvio della produzione, realizzando il piano industriale che potrà garantire non solo la ripartenza di quello stabilimento ma fare da volano per la rinascita economica di tutto il Sulcis”.
"Ora è necessario - ha concluso - che il ministero dello Sviluppo economico, del quale la sottosegretaria con deleghe all'energia Alessandra Todde ha svolto in quest'ultimo periodo un ruolo fondamentale per arrivare all'accordo, convochi a breve il tavolo per definire le prossime tappe a partire dal piano industriale sul revamping".
“Dopo 10 anni – ha detto Bruno Usai – lo stabilimento acquisisce la dote per stare sul mercato. Certo, c'è ancora da fare tanto, come visionare il piano industriale e discutere del rientro dei lavoratori in fabbrica, ma ora è stato fatto un passo in avanti - aggiunge – finalmente la lotta dei lavoratori ha avuto ragione e solo grazie alla caparbietà degli operai e dei sindacati e con l'aiuto della sottosegretaria siamo riusciti a intravvedere una prospettiva non solo per lo stabilimento ma per tutto il territorio del Sulcis Iglesiente".
Nelle prossime ore è attesa, da parte delle organizzazioni di rappresentanza, la convocazione dell'assemblea dei lavoratori che sono in presidio permanente da quasi un mese davanti ai cancelli dello stabilimento a Portovesme.