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Nel 2019 11,4 milioni di euro torneranno nelle casse dei Comuni come contributo dello Stato per la partecipazione all'attività di contrasto all'evasione fiscale. In altre parole, lo Stato effettua un “ristorno economico” alle amministrazioni che inviano segnalazioni all'Agenzia delle entrate su specifici casi di “fondato sospetto di evasione fiscale e contributiva” consumati da imprese e/o cittadini nel proprio territorio.
Ma i Comuni che segnalano e di conseguenza incassano sono in realtà molto pochi, appena 391 sui 7.982 municipi presenti nel Paese. Nel Lazio, ad esempio, sono appena quattro i Comuni segnalanti, solo uno in Puglia (Ugento) e nessuno in Basilicata. Mentre la regione di gran lunga più virtuosa da questo punto di vista è l'Emilia Romagna con 98 Comuni, seguita dalla Lombardia con 82. Da sole queste due regioni rappresentano il 46% dei "municipi segnalanti" e quindi rimborsati.
Nonostante questo primato, però, Franco Zavatti della Cgil modenese e responsabile legalità per la Cgil Emilia Romagna, esprime preoccupazione: "I dati segnalano un calo preoccupante - spiega - Solo un paio di anni fa, in questa regione, furono 186 i Comuni segnalanti e ben 38 solo nel modenese. Lo scorso anno invece, ad esempio, la provincia di Modena, seppure ancora prima, è scesa a 16 Comuni su 48, poi Reggio Emilia con 15, Bologna con 13, Ravenna con 10…e le altre cinque province con meno di 10 enti locali segnalanti. Cioè, cresce l’evasione/irregolarità fiscale, ma sono in calo i Comuni che riescono/vogliono segnalare i sospetti truffatori".
"Eppure - continua Zavatti - la restituzione ai Comuni del 100% delle evasioni concretamente recuperate, è una buona opportunità per i bilanci locali e, sopratutto, una forte occasione per valorizzare concretamente l’azione civica ed etica del Comune per il rispetto dei suoi tanti cittadini onesti e l’isolamento dei truffatori infiltrati fra i propri abitanti e/o imprenditori". Ottime e concrete ragioni per la Cgil al fine di rafforzare le disponibilità dei nostri Comuni a lavorare contro i propri evasori. Come? "Lavorando concretamente, con accordi e protocolli di intesa territoriali - risponde Zavatti - e coinvolgendo le rappresentanze sindacali, sociali ed imprenditoriali su alcuni punti decisivi, per spingere e sostenere i Comuni che ancora non segnalano, o ne fanno pochissime, verso concrete soluzioni.