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Alla fine le tre ordinanze sono arrivate. Finalmente, dopo tante chiacchiere e anticipazioni ufficiose, sappiamo nel dettaglio come si svolgeranno gli esami (terza media e maturità) e come saranno valutati gli studenti in un anno straordinario come quello attuale. Va detto subito che alcune delle perplessità avanzate dal Cspi (il Consiglio superiore della pubblica istruzione, organo consultivo) non sono state accolte a cominciare dalla richiesta, avanzata anche dalla Flc Cgil con una petizione, di abolire il voto numerico della scuola dell’infanzia, su cui peraltro sono d’accordo alcuni dei più importanti pedagogisti. Ma tant’è: per la ministra Azzolina, “un quattro è un quattro, un otto è un otto”. Se poi quest’anno ci siano state condizioni adatte a formulare voti – visti tutti i limiti della didattica a distanza – pare non interessare un granché al titolare del ministero di viale Trastevere.
L’esame di terza media
Come previsto dal Dl 22/2020 l’esame finale della scuola secondaria di primo grado coincide con lo scrutinio finale. Gli studenti dovranno inoltre presentare in via telematica un elaborato al consiglio di classe su un tema individuato dal consiglio di classe stesso e che sarà valutato in decimi. La valutazione finale terrà conto della valutazione del terzo anno, del triennio e dell’elaborato finale. Tra i punti critici principali sottolineati dalla Flc Cgil c’è la mancanza di “un’indicazione nazionale rispetto al peso che l’elaborato finale avrà nella valutazione complessiva. E questo potrà comportare di una forte disomogeneità”.
Non solo. Per il sindacato della conoscenza della Cgil, “la presentazione dell’elaborato in video conferenza rischia di escludere quella parte di studenti che maggiormente ha sofferto la sospensione delle lezioni in presenza a causa dell’epidemia in particolare gli alunni stranieri e gli alunni minorenni detenuti negli istituti di pena”. Bene invece il “rispetto dell’autonomia dei collegi docenti nella definizione dei criteri di valutazione e la necessità di dilatare i tempi di consegna dell’elaborato in modo da valorizzare al meglio il contributo dell’alunno. Condivisibile aver previsto la valutazione dell’elaborato anche in assenza della presentazione in video dell’elaborato”.
La maturità
Gli esami si svolgeranno a partire dal 17 giugno 2020 e consisteranno in una sola prova orale. Per il raggiungimento del punteggio massimo di 100, la prova d’esame potrà valere fino a 40 punti (non più 60 distribuiti tra i due scritti e l’orale), mentre il credito scolastico maturato nel triennio potrà valere fino a 60 punti (anziché 40, come avveniva in precedenza): 18 punti per la classe terza, 20 per la quarta, 22 per la quinta.
All’esame verranno ammessi tutti gli studenti che hanno frequentato l’ultimo anno. Non contano più i requisiti previsti nella situazione ordinaria: ore minime di lezione, prove Invalsi, alternanza-scuola lavoro, votazione minima. Come già anticipato gli esami si svolgeranno in presenza presso le sedi degli istituti statali o paritari, ma sono previste deroghe per lo svolgimento in videoconferenza o con altra modalità telematica per docenti e alunni che si trovano in particolari condizioni attestate da disposizioni sanitarie. Sono previste anche eccezioni territoriali in base all’evoluzione delle condizioni epidemiologiche. La prova d’esame consisterà in un colloquio di 60 minuti (qui il dettaglio della prova).
Tra le critiche mosse dalla Flc, e anche in alcuni rilievi del Cspi, c’è la mancata attuazione di procedure più semplificate, vista la situazione, e soprattutto la questione della sicurezza: “L’ordinanza non fornisce sufficienti garanzie per lo svolgimento in sicurezza dell’esame di stato”. La speranza ora è che a queste esigenze di tutela possa a breve rispondere il protocollo nazionale sulla sicurezza su cui è in corso il confronto tra ministero e sindacati.
La valutazione degli studenti
Innanzitutto una conferma: le alunne e gli alunni sono ammessi alla classe successiva e agli esami di fine ciclo anche in presenza di valutazioni insufficienti. Il consiglio di classe, però, dovrà predisporre un Piano di apprendimento individualizzato per tutti gli alunni che non hanno raggiunto la sufficienza. Il recupero dovrà partire dal 1° settembre. Sono soltanto due i casi in cui gli studenti possono essere bocciati: una frequenza così sporadica da non fornire elementi per la valutazione e gravi motivi disciplinari. Gli scrutini si svolgeranno in modalità telematica.
Come è noto per la Flc, ma anche per il Cspi, il punto più critico rimane la mancata accoglienza, almeno per quanto riguarda la scuola primaria, della richiesta di superare il voto numerico utilizzando un giudizio descrittivo, mentre è “importante il richiamo alla centralità del collegio e dei consigli di classe per la definizione dei criteri e per l’adeguamento degli obiettivi di apprendimento”. Per la Flc sono anche preoccupanti gli eccessivi carichi di lavoro per i docenti e per le scuole dovuti alla predisposizione in tempi molto stretti di strumenti mai sperimentati prima”. Il tutto, come spesso è ormai consueto, senza confronto alcuno con i sindacati.