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“Nell’approssimarsi delle elezioni regionali, Cgil Cisl Uil Emilia-Romagna ritengono utile sottoporre ai candidati alla presidenza della Regione la necessità di rinnovare un metodo partecipativo per la gestione delle tante sfide che il contesto socio/economico attuale evidenzia”. Inizia così la lettera aperta dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna, Massimo Bussandri, Filippo Pieri, Marcello Borghetti.
“Un contesto – scrivono i leader – che risente delle gravi emergenze degli ultimi anni, dal Covid-19 alle tensioni geopolitiche, alla crisi energetica, al forte rialzo dell’inflazione, mostrando non pochi elementi di fragilità. Nel pieno delle transizioni gemelle, in una società in rapido cambiamento, si rende necessario non solo evitare l’acuirsi di divari nei vari ambiti ma anzi adoperarsi per ridurre le disuguaglianze, garantendo opportunità e possibilità di sviluppo a tutte e tutti attraverso politiche mirate: sociali, demografiche, economiche, sanitarie, occupazionali, formative, di genere”.
Politiche che, a partire dalle molteplici dimensioni dei bisogni di cittadine/i, lavoratori/trici e pensionate/i, proseguono “devono vedere il contributo di tutti i soggetti di rappresentanza operanti sul territorio, chiamati ad agire con responsabilità, ognuno per le proprie prerogative, per lo sviluppo e la crescita delle nostre comunità. In uno scenario così complesso e ricco di sfide, non si può quindi prescindere dal condividere e rafforzare un metodo di confronto, di partecipazione a monte delle scelte e di dialogo sociale da tempo consolidato nella nostra regione, che trova nel “Patto per il lavoro” del 2015 prima e nel “Patto per il lavoro e il Clima del 2020” poi, la sua più evidente concretizzazione”.
A quattro anni di distanza, si conferma quindi la proposta delle organizzazioni dei lavoratori di proseguire congiuntamente con Regione Emilia Romagna, le parti sociali e le istituzioni locali, “un progetto di rilancio e sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con l’obiettivo di creare lavoro di qualità, governare la transizione ecologica e digitale, favorire la partecipazione, contrastare le diseguaglianze sociali e ridurre le distanze fra le aree territoriali, ricomponendo altresì le fratture determinatesi dalle varie criticità susseguitesi, non da ultimo per gli eventi alluvionali che si sono riversati su vaste zone del territorio regionale”.
Un metodo, quello fin qui adottato del “Tavolo del Patto”, secondo i segretari, “che è nel contempo anche strumento adeguato a fronteggiare la forte incertezza e preoccupazione che pervadono gli scenari economici e sociali futuri in alternativa a possibili derive demagogiche e/o facili populismi. Chiediamo pertanto a tutti i candidati alla presidenza della Regione che si impegnino nella traiettoria indicata, nonché a condividere con le parti firmatarie del Patto per il lavoro e il clima gli aggiornamenti che si riterranno necessari ad adeguarlo al nuovo contesto”, concludono.