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In una situazione delicata come questa è bene attenersi scrupolosamente alle decisioni dei governo. Tuttavia è chiaro che servono provvedimenti ad hoc per la scuola: sul tappeto non c’è solo la corretta conclusione dell’anno scolastico, ma anche l’avvio del prossimo. Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil, risponde alle domande di Rassegna sul momento cruciale che in queste settimane sta vivendo l’intero comparto della conoscenza. Non solo scuola, dunque, ma anche università, ricerca, accademie e conservatori. “La sfida non è semplice – spiega –. Bisogna contenere il contagio riducendo al minimo la circolazione del personale e, insieme, salvaguardando il più possibile il diritto all’istruzione”.
Rassegna Cominciamo dal funzionamento al “minimo” delle scuole…
Sinopoli Non è semplice, ci sono situazioni specifiche da affrontare e governare con il personale Ata ridotto al minimo indispensabile. I sindacati stanno collaborando unitariamente col ministero per fornire indicazioni e chiarimenti. Le situazioni sono per forza molto differenziate sia territorialmente sia per le diverse tipologie di scuole. Questo funzionamento “al minimo” non è uguale ovunque. Per esempio svuotare un magazzino con le derrate alimentari di un istituto alberghiero ha delle specificità che vanno affrontate. Quindi: governo delle singole realtà con le relative problematiche, all’interno di una cornice generale che deve prevedere, ripeto, la salvaguardia della salute personale e il rispetto del diritto allo studio.
Rassegna Studenti e famiglie sono preoccupati per il regolare svolgimento dell’anno scolastico…
Sinopoli È comprensibile. È chiaro che in base all’evoluzione della situazione bisognerà valutare “come” e “quando” terminare l’anno scolastico. Certo è un tema su cui ci sarà da confrontarsi. Bisogna fare chiarezza senza allarmismi, ma è evidente che la scuola non può funzionare a tentoni oltre un certo limite temporale. Serve un provvedimento specifico e ragionato per il comparto. Non è polemica la mia, ma solo una segnalazione dei problemi che devono essere affrontati.
Rassegna Si riflette molto in queste settimane sull’uso della didattica a distanza…
Sinopoli Credo che più in generale questa fase vada utilizzata per riflettere sui bisogni della scuola. La prima considerazione da fare è che la didattica a distanza è utile, serve a dare un segnale di continuità, soprattutto per quegli studenti che quest’anno dovranno conseguire dei titoli di studio. Tuttavia questa modalità può andare bene per periodi limitati di tempo; è evidente poi che per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e la primaria i suoi limiti sono evidenti. La scuola non può limitarsi allo svolgimento del programma.
Rassegna La didattica a distanza apre anche uno spaccato sulle differenze territoriali delle dotazioni delle singole scuole…
Sinopoli È così, è evidente che a livello territoriale non tutte hanno infrastrutture e strumentazioni adeguate per sostenerla. Alcune regioni hanno stanziato risorse importanti, altre non saranno mai in grado di farlo: questa è una prima evidenza. Però ce n'è anche un’altra, che attiene al significato del fare scuola.
Rassegna In che senso?
Sinopoli Oggi tutti parlano delle grandi potenzialità della didattica online e, vista la situazione, ci sta. Tuttavia stiamo attenti a non ridurre la scuola alla didattica frontale, di cui la modalità a distanza può essere spesso considerata una sorta di upgrade. Insomma: è giusto circoscriverne l’utilità. Altrimenti si rischia di dare una lettura riduttiva della funzione dell’istruzione e dei contenuti dell’insegnamento. La scuola è luogo privilegiato di integrazione, socializzazione e confronto democratico. Da non sottovalutare, poi, il fatto che la didattica a distanza offre anche un grande spazio al business privato. Non voglio demonizzare alcunché, ma stiamo attenti perché come sappiamo nelle situazioni di crisi spesso si fanno avanti istanze non sempre virtuose.
Rassegna Quindi: portare a termine adeguatamente l’anno scolastico. Però in ballo ci sono anche importanti scadenze che riguardano l’inizio regolare del prossimo…
Sinopoli Sì. È chiaro che noi chiederemo proroghe per tutte le scadenze: definizione degli organici, mobilità del personale. Tutte questioni su cui abbiamo sempre problemi anche in tempi “normali”, figuriamoci ora. A un certo punto però bisognerà fare una valutazione complessiva e specifica che spetta al governo.