"Una gravissima criticità é in atto nell’area metropolitana di Napoli e nel resto della Regione Campania, dove l'emergenza sanitaria, dai presidi ospedalieri al servizio di soccorso territoriale 118, vive momenti molto difficili". Così la Fp Cgil di Napoli e della Campania.
"Dopo il grido di dolore dei medici del Cardarelli, che è l’emblema delle difficoltà di tutti i pronto soccorso cittadini e regionali, è di ieri la notizia, riportata sui quotidiani, della battaglia condotta dal primario del 'San Paolo' della Asl Napoli 1, che conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sostenuto da noi sulla necessità di rivedere il governo e l’organizzazione della rete ospedaliera e territoriale, a cominciare dal sistema integrato di emergenza sanitaria", prosegue il sindacato.
La Fp Cgil è convinta che "sull’emergenza si giochi una partita epocale, che va alla radice dei diritti di cittadinanza e del dettato costituzionale, poiché è proprio qui che si fa la differenza tra la vita e la morte, prima che del diritto alla salute, ed é qui che la qualità del servizio sanitario, nel suo complesso, è efficace e appropriato, oppure implode. I medici e gli infermieri, che lavorano in prima linea nei servizi ospedalieri e territoriali dell'emergenza, sono esasperati, non hanno un attimo di pausa, non un minuto di respiro, costretti a valutazioni veloci con un insostenibile carico assistenziale, un organico inadeguato e un peggioramento delle condizioni di lavoro".
Il sindacato esprime "la sua solidarietà incondizionata a quanti ogni giorno con dedizione, responsabilità e spirito di sacrificio reggono le sorti dell’emergenza in condizioni difficilissime in tutti i presidi della città di Napoli ed in tutta la Regione ed é vicina a quanti conducono una sacrosanta battaglia per avviare un cambiamento che da troppo tempo chiediamo e che oramai non é più rinviabile".