Nonostante le ondate di calore che stanno investendo la Penisola e l’emergenza caldo che non si ferma, il 40 per cento delle aziende ispezionate non ha valutato o implementato misure di prevenzione specifiche per i propri lavoratori. È il primo bilancio delle attività di monitoraggio sui rischi lavorativi legati all’esposizione alle eccezionali temperature di questo periodo, effettuate dall’Ispettorato nazionale del lavoro: partite a fine luglio, andranno avanti fino a tutto agosto.

Le verifiche sono realizzate a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e hanno l’obiettivo di controllare non solo la corretta valutazione del rischio specifico, ma anche le misure di prevenzione e protezione adottate dalle aziende proprio per ridurre il rischio.

Ebbene, delle 736 le aziende ispezionate nella prima decade di agosto, di cui 181 nel settore agricoltura, 457 in edilizia, 70 nei cantieri stradali e 28 nel settore florovivaisti, 294 cioè il 40 per cento non aveva messo in campo misure di prevenzione. A queste imprese sono stati contestati gli illeciti riconducibili al rischio calore, tutti previsti dal testo unico sulla sicurezza, il decreto legislativo 81/2008.

VILLA LITERNO (CE) : IMMIGRATI LAVORO AGRICOLO FOTO DI © ALESSANDRO VECA/AG.SINTESI
VILLA LITERNO (CE) : IMMIGRATI LAVORO AGRICOLO FOTO DI © ALESSANDRO VECA/AG.SINTESI
ALESSANDRO VECA/AG.SINTESI

“Tra le violazioni più rilevanti troviamo la mancata valutazione del rischio microclima – sostiene l’Inl in una nota -, che prevede un’ammenda da 1.423 a 2.847 euro, la mancanza di verifica d’idoneità del Pos al Psc da parte del committente, che prevede l’arresto da tre a sei mesi o l’ammenda da 3.559 a 9.112 euro, la mancata fornitura ai lavoratori di specifiche misure di protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che prevede la sanzione dell’arresto sino a due mesi o dell’ammenda da 711 a 2.847 euro”.

Nei casi più gravi sono stati emessi 143 ordini di polizia giudiziaria per impedire che i reati accertati vengano portati a ulteriori conseguenze e con l’obiettivo di sospendere le attività.