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Il ministro Toninelli lo aveva promesso solennemente: "La E45 riaprirà anche al traffico pesante (tir e autobus) non più tardi della metà di marzo". In realtà, siamo ad aprile ma il viadotto Puleto, chiuso per ordine del tribunale di Arezzo dalle ore 14 di mercoledì 16 gennaio e poi solo parzialmente riaperto, continua ad essere interdetto a tutti i mezzi pesanti. Un danno enorme per le economie dei territori coinvolti, in particolare quelli dell'Umbria, della provincia di Arezzo e di quella di Cesena. E proprio i sindacati di questi territori hanno deciso di alzare la voce, organizzando per venerdì 5 aprile un presidio allo svincolo di Sansepolcro (Ar) della E45, dove i mezzi pesanti provenienti da sud sono costretti ad uscire.
INCHIESTA: E45, quell'Italia tagliata fuori
FOTO: Un percorso a ostacoli
Il timore di Cgil, Cisl e Uil è che questa diventi "l'ennesima ‘emergenza strutturale’ che mette in crisi un intero sistema produttivo ed economico”. Ancora ad oggi lavoratori ed imprese non hanno ricevuto risposte tangibili se non la “promessa di un primo, ma parziale, finanziamento che verrebbe introdotto nel Decreto Crescita”.
Un timore molto sentito anche nei posti di lavoro come testimoniano le numerose adesioni di Rsu e delegati che stanno arrivando dai territori coinvolti. "Sono pervenute le adesioni di Rsu di aziende molto significative che stanno subendo difficoltà per il trasporto dei propri prodotti - scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil dell'Alta Umbria - Dalle aziende dell’automotive di Umbertide, Tiberina Group e Proma, a quelle del commercio, come Conad e Coop, che, per quanto riguarda in particolare l’ortofrutta, hanno uno dei principali riferimenti nel mercato di Cesena".