La riapertura dell'E45, chiusa dalla magistratura per ragioni di sicurezza, deve essere una priorità del governo. Ne sono convinte le Cgil dell’Emilia Romagna, dell’Umbria, della Toscana e del Lazio. Una priorità che però ad oggi “si è tradotta in un nulla di fatto”.
Il piano manutentivo, gli investimenti per mettere in sicurezza la viabilità, il sostegno alle imprese e ai lavoratori del territorio (che comprende 4 regioni) colpiti dalla chiusura e l'uso a scartamento ridotto dell'E45, per il sindacato “non può e non deve diventare l'ennesima ‘emergenza strutturale’ che mette in crisi un intero sistema produttivo ed economico”.
Ancora ad oggi lavoratori ed imprese non hanno ricevuto risposte tangibili se non la “promessa di un primo, ma parziale, finanziamento che verrebbe introdotto nel Decreto Crescita”.
Per queste ragioni la Cgil sostiene la mobilitazione delle realtà interessate che si terrà a S. Sepolcro il 5 aprile. Nei prossimi giorni, insieme a Cisl e Uil, la Cgil metterà in campo “ulteriori iniziative che si rendessero necessarie”.