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Non si ferma la mobilitazione generale per il diritto alla casa. Non si fermano gli studenti, non si fermano le famiglie, i lavoratori e i disoccupati che chiedono al governo e in particolare al ministro dell’Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, di mettere in campo risposte serie per chi si trova alle prese con un mercato degli affitti sempre più fuori controllo.
“Noi le proposte ce le abbiamo”, dice al megafono Simone Agutoli, responsabile della questione abitativa dell’Udu, l’Unione degli universitari, di fronte alle persone radunate al presidio di mercoledì 29 novembre organizzato a piazza SS. Apostoli da Sunia e al quale hanno partecipato anche il sindacato studentesco e la Cgil. Ribadisce il concetto anche Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia: “Al ministro Salvini che ogni giorno dice che è pronto un piano casa e che convocherà tutti per discutere, noi diciamo che siamo pronti, siamo pronti anche con proposte che sono sostenute da una petizione nazionale che abbiamo lanciato da alcune settimane per il diritto all'abitare. Quando il ministro ci convocherà ci presenteremo con le proposte e con la firma delle famiglie che realmente vivono il disagio abitativo”.
Il momento, del resto, è particolarmente delicato. Come ricorda Daniela Barbaresi, segreteria confederale Cgil, i dati dicono che “il 40 per cento di chi si trova in condizione di povertà vive in una casa in affitto”. Nonostante questo e nonostante il periodo di particolare crisi che il Paese sta attraversando, “il governo, anche nell’ultima legge di bilancio, non ha messo in campo misure per affrontare il problema”.
I fondi del Pnrr, dice Agutoli dal presidio, “sono sprecati per alloggi privati di lusso, mentre le risorse previste nel 2024 per sistemazioni per i fuorisede ammontano a 151 milioni di euro che bastano per costruire solo 1.600 posti letto”.
Così, tramite la piazza e tramite la petizione che si può sottoscrivere anche online, si invocano l’istituzione di un fondo affitti per morosità incolpevole, risorse per gli studenti fuorisede e investimenti per l’edilizia pubblica. Si chiedono anche interventi strutturali sul mercato degli affitti privati.
Si reclama tutto questo insieme, in una lotta che è comune perché comune è il disagio imposto dalle “stesse logiche di mercato”, come afferma Simone Agutoli che rivendica la presenza dei più giovani al presidio a significare una sinergia che non ha niente di casuale, ma viene da una collaborazione che arriva da lontano.
“La mobilitazione degli universitari è iniziata con le tende piantate di fronte all’università la scorsa primavera, ma non abbiamo mai voluto promuovere un interesse particolare degli studenti, bensì un beneficio collettivo che riguarda lavoratori, pensionati, disoccupati”, sottolinea.
Ricorda Agutoli che la collaborazione tra Udu, Sunia e Cgil non nasce adesso, si è sviluppata nel tempo attraverso “attività di indagine, di ricerca, di denuncia comune”.
La presenza degli studenti non è casuale nemmeno nell’opinione di Chiappelli che riafferma il senso della battaglia comune per la casa nella ricerca di una risposta che sia complessiva perché “il problema vero è che in questo paese mancano politiche generali, strutturali, che affrontino il problema del disagio abitativo”.
Si resta uniti, quindi, nell’attesa di trovare orecchie disponibili ad ascoltare le rivendicazioni di tutti.