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Durante la discussione del disegno di legge di Bilancio, sono stati approvati due identici emendamenti che riducono il numero minimo di alunni necessario per l’attribuzione alle scuole di un dirigente scolastico con incarico a tempo indeterminato e di un direttore dei servizi generali e amministrativi in via esclusiva. La disciplina è però transitoria, riguarda solo l’anno scolastico 2021/22, per una cifra complessiva di quasi 41 milioni.
“Consideriamo questa disposizione positiva, ma insufficiente – si legge in una nota della Flc Cgil -, sia perché limitata a un solo anno scolastico sia per l'entità delle risorse messe a disposizione. Si conferma come la Ragioneria dello Stato rappresenti ancora un ostacolo al superamento di anni e di anni di disinvestimento e di tagli nel sistema scolastico. L'intervento del ministero dell’Economia e delle finanze, infatti, è stato decisivo nel modificare le proposte dei parlamentari che chiedevano risorse significativamente maggiori e che la riduzione del numero di studenti fosse una disposizione a regime e non transitoria”.
“Ribadiamo che è indispensabile eliminare definitivamente le norme che consentono la costituzione di scuole con un numero enorme di studenti e di plessi. Scuole di queste dimensioni, non consentono un governo ordinato dell'offerta formativa e sono spesso luoghi di forti conflittualità tra le varie componenti della comunità scolastica. La costituzione di scuole di dimensioni significativamente ridotte consentirebbe di eliminare alla radice le competizioni fra istituti e favorirebbe una maggiore cooperazione nell’erogazione di un’offerta formativa omogenea e rispondente ai reali bisogni delle studentesse e degli studenti. Bisogna andare avanti in questa direzione, l'unica sensata per la nostra scuola”., conclude il comunicato sindacale.