Molestie, abusi, omicidi. Oggi la Sala Buozzi della Cgil di Milano ha ospitato il convegno, organizzato da Spi Lombardia e dal suo Coordinamento Donne, intitolato: “Denuncialo! Facile a dirsi…”. 97 donne uccise da inizio anno: 83 in ambito familiare/affettivo, 51 morte per mano del partner o dell'ex partner. I dati che hanno accolto i partecipanti all'iniziativa, moderata dalla responsabile del Coordinamento Donne dello Spi Lombardia, Erica Ardenti, sono quelli diramati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Servizio di analisi Criminale del Ministero dell'Interno.

Un momento dell'iniziativa

Una cornice statistica che ha permesso ben presto ai lavori di entrare nel merito del titolo scelto a pochi giorni dall'anniversario dell'uccisione di Giulia Cecchettin e dalla richiesta di ergastolo, da parte dei Pm, per Alessandro Impagnatiello, assassino della compagna Giulia Tramontano e del figlio Thiago. “Mi ha colpito come Impagnatiello abbia dichiarato di volersi disfare della compagna come si butta via una caramella. Questo evidenzia il rapporto proprietario dell'uomo nei confronti della donna”, ha commentato il Presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, che ha spiegato come “il numero dei femminicidi è purtroppo stabile e dico purtroppo perché dovremmo arrivare a quota zero. Sottolineo inoltre che il 60% dei maltrattamenti, delle violenze sessuali o degli atti persecutori è perpetrato da uomini tra i 18 e i 41 anni”.

Silvia Terrana: “Le violenze agite tra i nuovi adolescenti cominciano in modo subdolo”

Un dato confermato anche da Silvia Terrana, del Nucleo di Tutela Donne e Minori della Polizia Locale di Milano: “Le violenze agite tra i nuovi adolescenti cominciano in modo subdolo: non vestirti in questo modo, non uscire con la tua amica, dimmi dove sei quando non ci sono...e sono atteggiamenti prevalentemente maschili, ecco perché dobbiamo educare principalmente i maschi”.

Un punto di vista, quello dei giovani, riassunto nella presentazione della ricerca “La tua voce”, indagine su molestie e violenze di genere condotta da Udu, Unione degli Universitari, su un campione di circa 1500 studenti che ha evidenziato come gran parte dei giovani ritiene che gli atenei non siano abbastanza attrezzati per ricevere e gestire segnalazioni di violenza o molestie. 

La mattinata, introdotto dal segretario generale dello Spi Cgil Lombardia, Daniele Gazzoli, è stata conclusa dagli interventi di Luciana Ceriani, psicologa della Rete Rosa CAV di Saronno e di Tania Scacchetti, segretaria generale dello Spi nazionale. “L'Italia è ancora troppo patriarcale e sessista – ha concluso Erica Ardenti – e se non ci chiamiamo in prima persona a essere attori di questa trasformazione, questa trasformazione non avverrà mai”.

Leggi anche