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“La scelta del sindaco Orlando di sospendere l'applicazione del ‘decreto sicurezza’ per la città di Palermo è un atto dirompente animato da ragioni del tutto condivisibili”. A dirlo è il segretario confederale della Cgil nazionale Giuseppe Massafra, assieme ai segretari della Cgil Sicilia e della Camera del lavoro di Palermo, Michele Pagliaro ed Enzo Campo, commentando la decisa presa di posizione del primo cittadino palermitano. Mercoledì 2 gennaio, infatti, Leoluca Orlando ha annunciato “la sospensione, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, di qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona, con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure d’iscrizione della residenza anagrafica”.
Per la Cgil la legge appena varata è “un decreto che cerca di demolire il diritto d'asilo e di consegnare ai privati l'accoglienza, puntando a investire su grandi centri che alimentano corruzione e razzismo e scaricando sui territori costi, disagio e tensioni sociali”. I tre esponenti della Cgil chiedono a tutti gli altri sindaci di prendere posizione verso “una legge sbagliata che si accanisce sui più deboli”.
Massafra, Pagliaro e Campo rilevano che la sospensione del decreto a Palermo è “conseguenza della poca chiarezza della norma”, una misura che giudicano “incostituzionale, in ordine alle procedure d’iscrizione della residenza anagrafica, che non tiene conto dei minori non accompagnati, titolari del permesso di soggiorno per motivi umanitari, e neanche degli stranieri che hanno il permesso di soggiorno per motivi di lavoro”.
È quindi netta la contestazione della legge nei confronti del decreto. “Ancora una volta – concludono i segretari Cgil - constatiamo che le scelte di governo, alimentate dalle continue dichiarazioni del ministro dell'Interno, sono fortemente caratterizzate da logiche propagandistiche e assai lontane da chi, invece, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cui riconosciamo grande equilibrio, afferma, in linea con lo spirito costituzionale del Paese, che sicurezza è convivenza, basta con odio e insulti”.