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Il Consiglio dei Ministri, cominciato con qualche ora di ritardo sulla tabella di marcia e finito nella serata di venerdì 7, ha varato - salvo intese tecniche - il Decreto Legge Agosto. Un centinaio di articoli per definire gli interventi da mettere in campo con i 25 miliardi di scostamento di bilancio approvato la scorsa settimana dal Parlamento. Dalle risorse per la scuola a quelle per ridurre le liste di attesa in sanità, fino a quelle per regioni ed enti locali passando per la moratoria dei prestiti in favore delle piccole e medie imprese. L’intervento più consistente riguarda il lavoro.
Circa 12 miliardi destinati a sostenere il lavoro, colpito assai duramente dalla crisi economica scatenata dal Coronavirus. E senza lavoro l'Italia non riparte. Accolte le richieste di Cgil, Cisl e Uil di prolungare il blocco dei licenziamenti fino a fine anno così come illustrato lunedì dalla ministra del Lavoro Catalfo alle tre confederazioni. In ogni caso ben oltre la scadenza del 15 ottobre ipotizzata nei giorni scorsi. L’accordo trovato nella maggioranza che sostiene l’esecutivo prevede il blocco dei licenziamenti non più legati a una data definita ma all’esaurimento completo, da parte delle aziende, delle settimane di cassa integrazione Covid che saranno rinnovate per altre 18 in aggiunta a quelle definite dai precedenti decreti. Facendo un rapido calcolo le aziende che decidessero di utilizzare le 18 settimane di cassa continuativamente non potranno licenziare fino al 17 novembre, chi le dovesse attivare a intermittenza potrebbe arrivare fino a fine anno o – probabilmente – fino ad inizio 2021.
I dati della produzione industriale diffusi ieri dall’Istat attestano che a giugno, rispetto al mese precedente, c’è stato un aumento pari all’8,2 per cento. Per far ripartire il Paese - è il ragionamento che compiono al Governo - occorre sostenere il lavoro e le imprese. anche quelle che provano a produrre. Per questa ragione, sempre nel decreto Agosto, oltre alla proroga della cig e del blocco dei licenziamenti, è previsto un provvedimento specifico, per le aziende che non richiederanno l’estensione dei trattamenti di cassa integrazione verrà riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di quattro mesi, entro il 31 dicembre 2020. Stesso periodo temporale e stesso esonero contributivo è previsto , per un massimo di sei mesi dall’assunzione, per le aziende che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato, in presenza di un aumento dell’occupazione netta. Obbiettivo incentivare la creazione di lavoro.
Si estendono, poi gli ammortizzatori sociali per collaboratori e lavoratori intermittenti, il provvedimento proroga per ulteriori due mesi la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) e l’indennità di disoccupazione mensile DIS-COLL. La crisi, è cosa nota, colpisce più ferocemente alcuni settori: turismo, spettacolo, stagionali dell'agricoltura. Il Dl introduce, anche questo caso rispondendo positivamente alle richieste dei sindacati, nuove indennità per alcune categorie di lavoratori. Tra queste, 1.000 euro per gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo e per altre categorie di lavoratori (iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, dipendenti stagionali appartenenti ad altri settori, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio). Si prevede, inoltre, un’indennità di 600 euro per i lavoratori marittimi e per gli stagionali dello sport. Viene aumentata di 500 milioni di euro per il biennio 2020-21 la dotazione del Fondo nuove competenze introdotto dal “Decreto Rilancio”, fondo che consente a operai e impiegati di utilizzare l'orario di lavoro (in parte o completamente) per la formazione.
Infine l'attenzione ai più fragili. Accolta in parte l'indicazione dell'Alleanza contro la povertà di prorogare il Reddito di emergenza, entro il 15 ottobre è possibile fare la richiesta all'Inps di un'ulteriore versamento del Rem. E con il decreto Agosto si aumenta fino a 648 la pensione di invalidità dando attuazione alla recente sentenza della Corte Costituzionale