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Il Tribunale di Patti (Messina) ha emesso le sentenze di primo grado nel processo sul sistema mafioso del parco di Nebrodi: 91 persone sono state condannate per il trattamento dell'area naturale protetta nel Nord-Est della Sicilia, accusati di distogliere milioni di euro di fondi europei destinati al sostegno di contadini e pastori che lavoravano nell’area protetta. I clan, secondo la sentenza, gestivano i terreni agricoli e li affittavano a poco prezzo, tenendosi illecitamente i fondi europei.
“Viene smantellato un sistema che ha oppresso per anni un territorio, mortificandolo con la violenza e il malaffare e accaparrandosi risorse che dovevano servire allo sviluppo. Si chiude una pagina triste, si scrive una nuova pagina di storia che speriamo determini la libertà di un territorio”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino, a proposito delle condanne.
Mannino sottolinea: “La lunga strada che ha portato a questo risultato e il ruolo determinante del protocollo Antoci, che ha contribuito a scoperchiare il sistema complesso adottato dalla cosiddetta mafia dei pascoli per accaparrarsi le risorse europee. Ci auguriamo che questo sia un punto di partenza – conclude - per un'evoluzione della nostra economia che veda totalmente esclusa la mafia e gli interessi mafiosi”.