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La Cgil scende in piazza oggi, 17 gennaio, per dire no al ddl sicurezza proposto dal Governo, “un provvedimento sbagliato e pericoloso che conferma, ancora una volta, lo scarso rispetto da parte dell’Esecutivo dei principi fondamentali, delle libertà, sanciti dalla Carta costituzionale”. Con queste parole il sindacato spiega la sua adesione alla giornata di mobilitazione promossa dalla rete No ddl sicurezza, che in queste settimane, insieme a tantissime associazioni, ha dato voce al malcontento diffuso nel Paese. Le iniziative si svolgeranno davanti alle Prefetture o nei luoghi simbolo delle città, dove sono state organizzate delle fiaccolate. Come recita lo slogan della mobilitazione, “100 mila luci contro il buio del regime”.
Gli appuntamenti città per città
Ecco gli appuntamenti di questa pomeriggio sul territorio. A Roma ritrovo in Piazza Sant’Andrea della Valle alle ore 18.00. A Bologna in Piazza Roosevelt alle ore 19:00. A Napoli in Piazza Plebiscito alle ore 18:00. A Bari nella piazza antistante il palazzo dell’economia, alla statua equestre di Corso Vittorio Emanuele II, alle ore 17:00. A Lecce in Piazza Sant’Oronzo alle ore 18:00. A Lecco davanti alla Prefettura in Corso Promessi Sposi 36 alle ore 17:00. A Como in Via Volta 54, angolo Via Raimondi, alle ore 17:30. A La Spezia in Piazza Mentana alle ore 17:30.
Per la Cgil, “il ddl non risolve i problemi degli italiani e delle italiane, ma limita la libertà di manifestare, di far sentire la propria voce e di rivendicare i diritti di lavoratori, lavoratrici, pensionati, pensionate, giovani e precari. Inoltre, come denunciato dalle associazioni delle vittime delle stragi, propone prerogative dei servizi segreti, sottratte ai controlli di legalità, che ci riportano alla memoria momenti bui della storia”.
“Il ddl sicurezza va ritirato”
“Non ci sono mezze misure: il ddl sicurezza va ritirato – sostiene la Cgil –. Il Paese non ha bisogno di leggi che colpiscono i diritti fondamentali, ma di politiche giuste su salari, fisco, pensioni, sanità, ambiente e istruzione. La sicurezza non si costruisce con provvedimenti repressivi che alimentano tensioni e divisioni sociali, ma con lavoro dignitoso, diritti e servizi adeguati, rafforzando gli organici delle forze dell’ordine anziché esporre all’aumento della tensione sociale le lavoratrici e i lavoratori. È ora che il Governo affronti le vere emergenze e smetta di sottrarre spazi di libertà alle persone”.