“La decisione della direzione generale per la tutela della salute della Regione Campania di sospendere tutte le attività ambulatoriali prestate da aziende ospedaliere, istituti di ricerca e Asl, comprese le attività erogate dalle case di cura private accreditate, è grave, in un momento così delicato in cui ai cittadini va assicurato ancora di più l’accesso alle cure, anche in ragione dell’emergenza Coronavirus che sta interessando la nostra regione”. A dirlo, in una nota, il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci e il segretario generale Fp Cgil Campania e Napoli, Alfredo Garzi Cosentino, commentando la nota inviata a tutte le strutture sanitarie regionali.
“Non si può bloccare tutta l'assistenza specialistica in Campania con la scusa di assicurare il contenimento della diffusione del virus CoVid-19, negando il diritto alla salute dei cittadini e lasciando a casa, senza copertura retributiva, i lavoratori della sanità privata e del terzo settore impegnati in quei servizi. Nell’ultimo incontro con il presidente De Luca, proprio sull’emergenza Coronavirus, era stata avanzata la proposta d'istituire un tavolo di monitoraggio permanente per mettere in campo tutte le misure necessarie a contenere gli effetti del Covid-19 sui processi produttivi, lavorativi e assistenziali. Un tavolo, ad oggi, mai convocato con le parti sociali. Ora la decisione di sospendere le attività ambulatoriali su tutto il territorio, anziché mettere in campo misure straordinarie di tutela dei lavoratori e dei luoghi di lavoro, come la sanificazione degli ambienti, l’estensione degli ammortizzatori sociali a quelle tipologie di personale con impieghi flessibili, in regime autonomo o di appalto e, ancora, l’utilizzo di istituti contrattuali che non danneggino economicamente i lavoratori”, concludono i due dirigenti sindacali.