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Cgil e Filctem Cgil di Ravenna approvano le manovre in corso per dirigere verso la città romagnola il nuovo rigassificatore, registrando "con interesse e favore" le interlocuzioni di questi giorni fra Regione Emilia Romagna, sindaco Michele De Pascale e ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, volte "a candidare Ravenna a divenire punto di riferimento nazionale per le politiche energetiche". Cgil e Filctem evidenziano che "le infrastrutture, la logistica, le competenze, le professionalità, la manodopera qualificata che caratterizzano il distretto di Ravenna possono e devono essere messe al servizio del Paese, non solo per far fronte all'emergenza energetica conseguente al conflitto in Ucraina, ma per costruire una progressiva autosufficienza energetica e la transizione ecologica".
Le capacità di "fare sistema e d'intrattenere relazioni industriali costruttive, che nel tempo ha caratterizzato questo territorio, possono essere elemento strategico per una progettualità che sappia sviluppare in tempi rapidi soluzioni articolate e integrate, superando visioni pregiudiziali che hanno fortemente penalizzato l'occupazione e l'economia del territorio, bloccando le estrazioni di gas in Adriatico". I progetti di parco eolico e di fotovoltaico galleggiante "sono esempi significativi della capacità di mettere in campo iniziative che colgono le opportunità legate a un contesto favorevole, in una logica di sviluppo della produzione di energie rinnovabili che richiede una velocizzazione delle procedure autorizzative".
Cgil e Filctem territoriali rilevano anche che "la possibilità di poter installare navi rigassificatori utilizzando strutture già esistenti e idonee consentirebbe risparmio di tempo, di risorse economiche e con minore impatto ambientale, un'opportunità per il territorio e per l'intero Paese". Tuttavia, continua la nota, "la scelta operata dal governo d'investire in nuove infrastrutture finalizzate a garantire il fabbisogno energetico attraverso l'importazione di Gnl, dichiarando implicitamente quanto il gas sia strategico e indispensabile alla costruzione di una transizione energetica compatibile con i consumi del Paese, non corrisponde alla scelta d'impedire la ricerca e produzione di gas nazionale in aree in cui sono presenti riserve di gas considerevoli. Il solo progetto Argo-Cassiopea approvato in Sicilia non rappresenta una risposta adeguata alle attuali problematiche".
A questo fine "si ribadisce la necessità di una modifica sostanziale del Pitesai, chiaramente inadeguato in un quadro di politiche di approvvigionamento che hanno costi economici, ambientali e sociali enormemente maggiori. Modifiche senza le quali l'intero sistema produttivo di gas ravennate, già in forte ridimensionamento, chiuderebbe definitivamente e con esso si direbbe addio alle competenze professionali ancora presenti nel nostro territorio". Cgil e Filctem Cgil concludono affermando "la necessità di aprire confronti finalizzati a valutare le ricadute dei mancati investimenti in termini d'impatto sul sistema economico produttivo territoriale, in termini organizzativi, occupazionali e di legalità".