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Sospesa fino all’udienza del 10 maggio prossimo la restituzione di “Casa Felicia” a Badalamenti. Il bene, confiscato all’ex capo di Cosa nostra Gaetano Badalamenti e assegnato al Comune di Cinisi, da anni è stato trasformato in un centro culturale. Ma a causa di un errore nel provvedimento di confisca il bene sarebbe dovuto tornare il 29 aprile prossimo nella disponibilità di Leonardo Badalamenti, figlio di Gaetano. Provvedimento giudiziario che, appunto, è stato sospeso.
“Una bella notizia”, commentano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile Dipartimento legalità Dino Paternostro: “Significa che diventa sempre più concreta la possibilità di scongiurare che un bene così evocativo torni nelle mani del figlio del boss mafioso don Tano. Adesso lo Stato deve mantenere la massima attenzione sulla vicenda, affinché si arrivi a una sentenza che assegni definitivamente la proprietà del bene al Comune di Cinisi”.
La Cgil aveva dichiarato stupore per il fatto che, per un errore nelle procedure, il prossimo 29 aprile si sarebbe dovuto restituire il bene. Il casolare, dopo un restauro costato 400 mila euro, è stato affidato dal Comune di Cinisi all'associazione “Casa Felicia”, il nome della coraggiosa mamma di Peppino Impastato, e da tempo vi si svolgono tante attività interessanti iniziative socio-culturali. “Restituire il bene confiscato ai Badalamenti - concludono Ridulfo e Paternostro - sarebbe un'assurdità, una sconfitta per chi si batte ogni giorno per affermare legalità e giustizia”.
“Sono fiducioso, non credo che il bene tornerà a Badalamenti”. Così Giovanni Impastato, fratello del giornalista Peppino: “I giudici hanno rinviato dopo l'istanza presentata dal Comune e dall'Agenzia dei beni confiscati, che utilizzando la legge 46 hanno fatto ricorso. C’è da aspettarsi di tutto, ma la legge 46 parla chiaro e prevede questo tipo di errori. Per me è positivo che ancora si stia discutendo, ci aspettiamo che il giudice ci convochi per potergli fornire altre informazioni. Inoltre abbiamo progetti in porto, solo ieri c'erano 200 ragazzi nel centro. Questo rinvio ci dà la possibilità, inoltre, di organizzare un evento per il prossimo 9 maggio, anniversario della morte di Peppino”.